REDAZIONE PISA

Donne e lavoro: il divario di genere persiste ancora

Secondo la visione stereotipata della divisione dei compiti tra uomini e donne, i primi sarebbero quelli che "vanno a lavorare"...

L’Osservatorio per la parità di genere in Italia

L’Osservatorio per la parità di genere in Italia

Secondo la visione stereotipata della divisione dei compiti tra uomini e donne, i primi sarebbero quelli che "vanno a lavorare" e "portano i soldi a casa", mentre le donne si occuperebbero solo delle faccende domestiche. Secondo l’indagine Istat del 2014 I tempi della vita quotidiana, anche quando marito e moglie lavorano entrambi fuori casa, le donne in media dedicano al lavoro non retribuito quotidiano 4h 8’ mentre gli uomini soltanto 1h 47’. Inoltre il 92,3% delle donne hanno dichiarato che impiegavano almeno dieci minuti al giorno nelle faccende domestiche, contro il 74,6% degli uomini. Confrontando i dati italiani con quelli degli altri paesi europei è emerso che le donne italiane, insieme a quelle rumene, sono quelle che vi dedicano più tempo; al contrario, gli uomini italiani, insieme a quelli greci, sono quelli che se ne occupano di meno. Inoltre, all’interno delle faccende domestiche, le donne svolgono maggiormente quelle dentro casa, come spazzare e cucinare, mentre gli uomini occupano più tempo in attività come fare la spesa o portare fuori il cane. Se parliamo di lavoro retribuito, secondo gli stereotipi di genere, gli uomini sono associati a lavori manuali faticosi mentre le donne a quelli di cura. In realtà, consultando il Global Gender Gap 2024 abbiamo osservato che, anche se nei settori sanitario e dell’istruzione la maggior parte degli occupati sono donne, salendo di grado, aumenta la percentuale degli uomini. Questo vale anche per gli altri settori, la differenza di genere nel lavoro non riguarda la professione ma la posizione occupata.