Questo pomeriggio alle ore 18 alla libreria Feltrinelli di Corso Italia 50 si terrà un incontro con lo scrittore francese Emmanuel Ruben, autore del libro “Le mediterranee” (Astarte Edizioni). Con l’autore, a moderare in dibattito, Barbara Sommavigo (Università di Pisa) e il nostro giornalista Saverio Bargagna de La Nazione.
Ruben, “Le mediterranee” lega le piccole storie individuali e la grande Storia collettiva, restituendo l’immagine di un Mediterraneo polifonico, multiculturale e multiconfessionale. Questo tema si trova in altri suoi romanzi e racconti, perché è un tema che le è così caro? Quanto la sua biografia si lega ai profili dei suoi personaggi?
"“Le mediterranee” è liberamente ispirato alla famiglia di mia madre. Il romanzo intreccia una piccola storia familiare con la storia più ampia della Francia e dell’Algeria, dall’inizio della colonizzazione (1830) ai giorni nostri. La storia è raccontata attraverso un candeliere di Hanukkah, l’unico oggetto portato dall’Algeria. Ogni volta che una candela viene accesa da una delle donne della famiglia, viene raccontata una parte della storia"
Questo libro, che parla delle relazioni fra ebrei e arabi, e fra Algeria e Francia: pensa che la sua lettura oggi, dopo il 7 ottobre, possa acquistare un altro significato?
"Le storie che racconto hanno assunto una dimensione particolare, perché questo libro dimostra che a Costantina, una città dell’Algeria orientale che guarda verso il Mediterraneo, ebrei e arabi vivevano in armonia, con l’eccezione di qualche esplosione di odio, come il pogrom del 1934, sfruttato dalle autorità francesi".
Conosce la città di Pisa?
"Sì, ho vissuto qui nel 2002-2003, nell’ambito di uno scambio Erasmus. E’ davvero molto emozionante per me tornare a Pisa vent’anni dopo".