MARIO FERRARI
Cronaca

Dottorati, boom di stranieri: "Contesto culturale ampio aiuta a sviluppare i talenti"

La Scuola Sant’Anna ha accolto 103 giovani che entreranno nei progetti di ateneo. Soddisfatta la rettrice Nuti: "Cresce la reputazione, siamo sempre più competitivi". Il coordinatore Iraldo ha sottolineato l’importanza della multidisciplinarietà.

Dottorati, boom di stranieri: "Contesto culturale ampio aiuta a sviluppare i talenti"

Fabio Iraldo

Un benvenuto in tutte le lingue del mondo. Alla Scuola Sant’Anna ieri mattina sono stati accolti 103 giovani che parteciperanno ai dottorati dell’ateneo. Ben il 35% dei nuovi studenti e studentesse che hanno varcato la soglia del complesso, infatti, sono stranieri: un risultato che la rettrice Sabina Nuti apprezza soprattutto nell’ottica dell’internazionalizzazione, uno degli obiettivi più cari alla Scuola. "La crescente quota di studentesse e studenti stranieri - afferma - ammessi ai programmi di dottorato è motivo di grande orgoglio, è la conferma del successo dell’impegno comune per rendere il nostro un contesto culturale sempre più adatto allo sviluppo dei talenti di tutto il mondo. La soddisfazione - sottolinea la rettrice - aumenta se non ci limitiamo ai soli numeri: sono infatti in aumento le domande da parte di studenti europei e nordamericani. Segno della sempre maggiore reputazione del nostro ateneo, in un contesto competitivo di prim’ordine come quello europeo. A questo proposito, voglio ricordare l’ottimo posizionamento sia italiano sia globale nel ranking Times Higher Education, a conferma di quanto la Scuola Sant’Anna assuma sempre più prestigio, nonostante la giovane età". Per mantenere la competitività la ricetta di Fabio Iraldo, coordinatore dei dottorandi, è l’interdisciplinarietà.

"Le sfide moderne richiedono competenze più ampie rispetto alle discipline classiche - dice - che si fondano su un singolo approccio. Spero che i nostri dottorandi non si fermino soltanto al loro campo di studio". Questo, come suggerisce Iraldo, può anche essere un modo molto utile per rivoluzionare le lauree e trovare più sbocchi lavorativi: "Più una formazione è multidisciplinare durante il dottorato e maggiore è l’impatto a livello di ricerca, citazioni e anche lavorativo, con salari più elevati". E proprio l’interdisciplinarietà è uno dei motivi per cui Yu Fu Ferrari Chen, studentessa italo-cinese di Sarzana, ha scelto di partecipare al dottorato della Sant’Anna. "Voglio fare la cardiologa ma sono qui per approfondire le mie conoscenze di statistica e le capacità per elaborare uno studio di carattere scientifico e medico. Senza dimenticare la parte di ricerca". La ricerca è ciò a cui ambisce anche Giulia Gigante, dottoranda in biorobotica che viene da Trapani: "L’istituto di Pontedera della Scuola è noto in tutta Italia e sono contenta di essere qui perché si respira la ricerca: spero di fare molta attività di laboratorio". Fuori dal campo delle discipline scientifiche, c’è chi come l’indonesiano Mochammad Akbar punta a un futuro nel campo del management– "Ho già fatto un master qui alla Sant’Anna - dice - e ho apprezzato molto sia la formazione di alto livello sia le competenze pratiche: spero che il dottorato mi apra molte porte per il futuro".