
Carabinieri in azione
Pisa, 29 marzo 2018 - Niente patteggiamento per due soggetti finiti in manette per concorso in traffico di droga online: lo stupefacente veniva direttamente recapitato a casa di chi effettuava gli ordine tramite un portale. Troppo lieve la pena di cinque anni di reclusione secondo il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pisa Giulio Cesare Cipolletta.
Così Alessandro Fontani, 57anni (assistito dall’avvocato Laura Antonelli) e David Pereira Ferreira, 35 anni (assistito dall’avvocato Luciano Picchi), torneranno in aula il prossimo luglio e saranno giudicati con rito abbreviato davanti il giudice Donato D’Auria. La coppia è accusata, appunto, di concorso in traffico e commercializzazione di sostanze stupefacenti in un’inchiesta portata avanti con decine di perquisizioni, almeno cinquanta, in venticinque città italiane. Entrambi – un terzo soggetto, albanese di Pontedera si è reso irreperibile – sono stati incastrati nell’ambito di una complessa indagine di portata nazionale coordinata dal sostituto procuratore di Pisa Paola Rizzo che ha lavorato con i colleghi di Lecco Bergamo, Forlì e Rovereto.
Un’indagine che ha fatto emergere, tragicamente, la parte oscura di Internet, il Deep web, quella dove il mercato virtuale e illegale rende possibile lo scambio di tutto, droga compresa. Quello dove si annida e prolifera la cybercriminalità che muove nel mondo un business colossale. L’operazione, decollata nel gennaio 2016, si concluse con cinque arresti, di cui tre in provincia di Pisa, due a Forlì e vari indagati. L’accusa mette sul tavolo del giudice decine e decine, a partire dal 2013, di cessioni di droga trovata e comprata sulla piattaforma online. A scoperchiare la pentola fu nel 2015 l’arresto di un giovane del nord Italia che poi ha patteggiato la pena e dalle cui dichiarazioni gli investigatori sono partiti per dare un volto e un nome a chi ha riversato tanta droga sulle strade veloci e impercettibili del web.