Smantellato un giro criminale che puntava al grande business con la droga. Un giro per il quale al lavoro c’erano squadre di recupero della cocaina. A organizzare e gestire il traffico internazionale di stupefacenti, per portare droga in Italia – secondo le indagini – si erano alleati esponenti di ‘ndrangheta, camorra e una gang criminale albanese che operava non solo in Italia ma anche con ramificazioni in Belgio, Albania, Francia, Germania, Ecuador e Colombia.
Un sistema articolato che aveva alcuni esponenti di primo piano in soggetti albanesi del Cuoio, che riusltano residenti a Santa Croce, Castelfranco e Montopoli. In particolare – si apprende uno di questi è ritenuto deputato a mantenere i contatti con i broker in Ecuador; un altro, sempre è accusato di avere avuto anche l’incarico di addetto al recupero del narcotico, e un coetaneo è ritenuto anche responsabile della valutazione qualitativa dello stupefacente. Fra gli indagati, a vario titolo, si apprende, si sono poi anche altri sogetti della zona: altri otto fra Santa Croce, Castelfranco e Montopoli, tutti in età compresa fra 24 e 50 anni . Le indagini sono state dirette dalla direzione distrettuale antimafia di Firenze in sinergico contatto con la struttura speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata albanese e con la Fiscalia Generai del Estado ecuadoregna nel quadro di una squadra investigativa comune.
Un’indagine complessa che ha individuato anche l’autonoma banda criminale dislocata in Ecuador che acquistava, da quanto ricostruito la droga in Colombia: poi i carichi partivano per raggiungere porti italiani e stranieri (Barcellona, Anversa, Rotterdam e San Pietroburgo in Russia). La droga viaggiava nascosta tra le casse di banane e frutta esotica. Nei porti di arrivo apposite squadre provvedevano a prelevare di nascosto lo stupefacente. Sono una quarantina i soggetti indagati: 23 quelli che sono stati destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, 6 quelli per i quali sono stati disporti i domiciliari e uno il soggetto gravato dall’obbligo di firma. Nelle indagini sono state sequestrate oltre 2 tonnellate di cocaina, 45 chili di hashish, 20 chili di marijuana - che avrebbero fruttato circa 70 milioni di euro. Nell’operazioni soni stati impegnati 200 militari della finanza unitamente ad unità cinofile del corpo.
Carlo Baroni