Pisa, 25 gennaio 2025 – La copertura plumbea della Cattedrale è diventata più scura del grigio della Londra quando andava a carbone. “Le lastre di piombo che formano il tetto della Cattedrale sono diventate nere e presentano anche dei fori. E’ colpa dell’inquinamento”. Lo dice l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto a margine della messa giubilare celebrativa del patrono di giornalisti e comunicatori, San Francesco di Sales.
Interventi di restauro della Cattedrale
I ponteggi sono stati appena montati all’esterno del transetto meridionale che sormonta l’ingresso da via Santa Maria e che immette all’interno nella Cappella di San Ranieri. “Dopo la conclusione dell’opera di restauro del transetto settentrionale, siamo giunti al restauro del transetto meridionale con interventi sia interni al soffitto a cassettoni, sia esterni”. Gli interventi esterni riguardano sia intonaci lapidei che i marmi che la messa in sicurezza e rifacimento delle finestre.
Problemi e sorprese durante i lavori
Si sa che quando si iniziano lavori così importanti eseguiti a regola d’arte dalle maestranze dell’Opa e da ditte specializzate di operai-restauratori di acrobatica capacità, si possono trovare belle ma anche brutte sorprese. Una di queste è l’annerimento pesante delle lastre di piombo.
“Non so di preciso se questa sia stata una sorpresa o meno però ciò che è emerso è che alcune lastre di piombo sono bucate ed altre, oltre a presentare fori sono annerite. La spiegazione non può essere, allo stato dell’arte, che riconducibile a concentrazioni di inquinanti atmosferici. E’ dal 1985 che non si interviene su quelle coperture. Un fenomeno del genere è presente ancora ora sulla copertura della di San Pietro a Roma”: continua l’Arcivescovo. Forse dunque non è un mero caso il ritrovamento a pochi metri dalla Cattedrale, da parte di ricercatori dell’Orto botanico, di una concentrazione inusuale di “licheni mangia inquinamento e sentinelle della qualità dell’aria”. “Evidentemente – continua il vescovo cercando di darsi e dare a noi delle spiegazioni – si tratta di un inquinamento non percepibile nell’immediatezza e nella quotidianità”.
Oppure può essere che queste alte concentrazioni di inquinanti, siano dovute a decenni fa quando le normative di emissioni per i veicoli a motore non erano così stringenti come quelle attuali. In ogni caso, le belle sorprese non sono mancate dal precedente restauro del transetto settentrionale conclusosi a dicembre 2024. Il risultato più significativo, fu la scoperta di tessere in stucco nel mosaico del Santissimo, un ritrovamento unico nel suo genere come ebbe a dire, Anton Sutter, coordinatore del restauro materico dell’Opa.