
di Michele Bufalino
Celebre era la sua dottrina del "risveglio naturale" che consisteva nell’alzarsi a mezzogiorno, davanti a un buon caffè. Il ‘Gallaccio di Riglione’, al secolo Luciano Malloggi, è scomparso ieri notte a causa di una leucemia all’età di 85 anni. Il Gallaccio era una storica e amata figura pisana, viveur, culturista e playboy. Protagonista della Pisa di un tempo, la sua fama, tra l’hinterland pisano e la Versilia, aveva preso piede a partire dagli anni ’60, grazie ai suoi aneddoti da latin lover in vernacolo e agli incontri con i vip nel corso delle serate toscane. A Pisa, tra gli anni ‘60 e ‘70 frequentava la Galleria Gramsci e La Borsa, quando faceva il venditore di libri su commissione. Lavorando solo mezza giornata, proprio come prevedeva la sua dottrina del "risveglio naturale".
A Malloggi è stata dedicata anche la canzone "Ir Gallaccio di Riglione" dai Gatti Mézzi, il cui duo composto da Francesco Bottai e Tommaso Novi ne aveva ritingeggiato i tratti e raccontato la vita, con grande ironia, tanto da far diventare il brano uno di quelli di maggiore successo della coppia. Coi Gatti Mézzi Malloggi si era anche esibito nel corso di alcune serate, entusiasmando il pubblico presente accorso agli spettacoli da tutta la provincia. Il testo della canzone infatti riassume anche una serie di frasi divenute celebri, immortalate spesso attraverso video su Youtube e su Facebook da parte della gente.
"L’abbiamo conosciuto subito dopo un concerto a Pisanello, frazione di Riglione - racconta Francesco Bottai dei Gatti Mézzi, contattato dalla redazione. - Uno dei ragazzi ci suggerì di fare un pezzo sul Gallaccio, raccontandoci le sue traversie e i suoi modi di dire. Ci piacque subito l’idea e Tommaso (Novi ndr) scrisse il testo. Il Gallaccio aveva un modo di percepire il mondo che non c’è più". "Quando il disco e la canzone ebbero successo - prosegue Bottai, - lui ci venne a trovare ai concerti e iniziò a montare sul palco con noi. Era una persona generosa, conosciuto per il suo folklore e modo di essere, uno dei primi culturisti a Pisa, fece anche la controfigura in alcuni film. Era una persona che colorava la vita di chi aveva intorno, una personalità non allineata e per questo degna di rispetto".
Il nipote Andrea Malloggi, contattato dalla redazione, ha voluto ringraziare le persone che hanno tempestato d’affetto la famiglia: "Ringrazio tutti coloro che hanno voluto tributare a Luciano un ultimo saluto pieno di amore e d’affetto – dice Andrea Malloggi –. Luciano era un persona ben voluta da tutti, sempre col sorriso sulle labbra ed innamorato della vita". Fino ad oggi pomeriggio sarà possibile dare un estremo saluto al "Gallaccio" alla Pubblica Assistenza in via Bargagna. Poi, alle 15, saranno celebrate le esequie. Successivamente Malloggi compirà il suo ultimo viaggio, accompagnato da familiari e amici, verso il cimitero di Putignano.