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«E quindi uscimmo a riveder le stelle..»: lockdown e speranza nelle foto dei lettori

Un contest per raccogliere scatti e video relativi a questo difficile periodo. Promosso dall’associazione culturale «Anima» con il Consolato onorario di Russia a Pisa e La Nazione. Le più belle saranno pubblicate dal giornale ed esposte in una mostra

La foto di gruppo dei fondatori dell’Associazione «Anima» che promuove il contest

La foto di gruppo dei fondatori dell’Associazione «Anima» che promuove il contest

Pisa, 27 novembre 2020 - Una nuova iniziativa per raccontare in modo diverso la pandemia che stiamo vivendo.  Obiettivo: «fotografare» il presente gettando le basi per un domani più sereno.

L’Associazione culturale «Anima» – nata in seno al Consolato Onorario della Federazione Russa, prestigiosa realtà con sede a Pisa – lancia insieme a un’ampia squadra di enti patrocinanti e sponsor un’iniziativa davvero particolare, che vede in campo anche La Nazione come mediapartner.

«Dante 2020.… E quindi uscimmo a riveder le stelle», un contest di immagini legate alla pandemia che stiamo vivendo. Una ulteriore testimonianza dello sforzo profuso per arrivare a sconfiggere il virus. Il sottotitolo «Emergenza sanitaria. Inferno, Purgatorio, Paradiso. Contest di immagini nel 700° anniversario dalla morte di Dante Alighieri» spiega bene obiettivi e significato oltre all’inedito legame con il Sommo Poeta. I lettori sono chiamati a inviare i propri scatti o video: alla fine una selezione verrà pubblicata in un inserto speciale pubblicato su La Nazione e potrà anche andare a far parte della collezione di immagini che saranno messe in mostra da «Anima» dalla Toscana fino a Mosca.

«Il Consolato Onorario della Federazione Russa, al fianco del quale si è sviluppata l’attività dell’associazione – afferma il console onorario pisano e presidente dell’assocazione, avvocato Francesco Giani – oltre a patrocinare l’evento, lavorerà per portare in Russia le opere selezionate all’esito del contest. Un’altra occasione per far conoscere i territori della provincia di Pisa e di tutta la Toscana insieme al loro glorioso passato ed alle nuove tendenze che li caratterizzano». Sponsor dell’iniziativa è la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, presieduta da Antonio Guicciardini Salini.

«Il contest e l’originale filo conduttore – osserva Fondazione – ben si sposano sia con la missione della Fondazione sia con la ricaduta che la promozione culturale avrà sul territorio di riferimento della Fondazione. La Città di San Miniato è consacrata da Dante Alighieri nella Divina Commedia dove, nel Canto VIII dell’Inferno, indica la famosa Rocca come la prigione di Pier delle Vigne. Le celebrazioni per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri vedranno la Fondazione e la Città di San Miniato ricordare il Sommo Poeta, a partire proprio dalla Mostra dei lavori artistici più meritevoli raccolti a seguito del contest». Altro sponsor: Ias-International art service srl, la società di fundraising e di sponsorizzazione che ha sede a Città di Castello e lavora nel settore dell’arte, in particolare moderna e contemporanea, e vanta collaborazioni prestigiose non solo in Italia. Realtà che porterà il progetto dell’Associazione anche nella Regione Umbria.

A patrocinare il contest c’è poi il Museo Casa di Dante di Firenze – presieduta da Cristina Manetti, recentemente subentrata ad Eugenio Giani, oggi presidente della Regione Toscana. La raccolta – osserva – «costituirà una base di lavoro per tutte le altre iniziative che si svilupperanno nel corso del prossimo anno. Una iniziativa che rappresenta per il Museo un’importante occasione per attrarre turisti ed appassionati a visitare la casa natale e le terre di Dante Alighieri».

E non poteva mancare il sostegno del Comune di San Miniato con il sindaco Simone Giglioli: «La Città di San Miniato e Dante sono uniti da molte ragioni e suggestioni, alcune storiche altre più fantasiose. A San Miniato il nome di Dante è legato storicamente al Barone de’ Mangiadori (che con l’Alighieri aveva partecipato alla Battaglia di Campaldino del 1289) e soprattutto al XIII canto dell’Inferno».