ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

È un regolamento di conti. Al setaccio le telecamere nelle piazze della droga

Le indagini della Squadra Mobile per risalire ai responsabili tutti stranieri "Un ragazzo magrebino si è rifugiato nel mio bar, gli altri lo avrebbero ucciso"

Le indagini della Squadra Mobile per risalire ai responsabili tutti stranieri "Un ragazzo magrebino si è rifugiato nel mio bar, gli altri lo avrebbero ucciso".

Le indagini della Squadra Mobile per risalire ai responsabili tutti stranieri "Un ragazzo magrebino si è rifugiato nel mio bar, gli altri lo avrebbero ucciso".

Pisa, 8 agosto 2024 – Una ventina di persone tra cui qualcuno anche mascherato si sono prese a bottigliate martedì sera in centro storico a Pisa lungo tutto Borgo.

È la denuncia di alcuni commercianti, tra cui Mariella Manzi, dell’omonima gelateria in via Oberdan, che martedì intorno alle 23 si è trovata il negozio stipato di turisti e pisani che si sono gettati all’interno al riparo della furia di quello che sembra essere stato un regolamento di conti tra bande di spaccio che ha messo a soqquadro il centro storico di Pisa. "Io mi trovavo dietro al bancone - continua il racconto la gelataia -, quando all’improvviso i clienti spaventati si sono precipitati all’interno del mio piccolo locale per trovare riparo dal lancio di oggetti che stava avvenendo all’esterno. Eravamo uno dei pochi negozi aperti - spiega Manzi -, tutti chiamavano le forze dell’ordine lamentandosi del ritardo dell’intervento".

Dell’indagine si occupa la Squadra Mobile di Pisa, che al momento sta visionando le telecamere per capire cosa sia successo. La pista più battuta al momento è quella di un regolamento di conti tra bande di spaccio, la riprova sembrerebbe infatti l’assenza di denunce e la fuga di tutti i soggetti coinvolti al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine. Intervento che alcuni commercianti hanno definito "non adeguato", ma anche e soprattutto "tardivo".

"Due carabinieri che sono intervenuti - spiega Alessandro Tozzini, del Bar Banco a ristoro in via dei Mercanti - mi hanno fatto capire di non essere in grado di intervenire perché in inferiorità numerica, e che dovevano aspettare i rinforzi". Cavalleria che poi è arrivata con i manganelli alla mano e le sirene spiegate, quando ormai però tutto era finito. La paura e la delusione rimangono negli occhi del proprietario della piccola enoteca che ha visto proprio il suo locale preso d’assalto dai presunti spacciatori: "Un ragazzo di nazionalità tunisina si è chiuso dentro il mio bar - racconta Tozzini -, mentre altri cinque hanno iniziato a lanciare bottiglie e forzare la porta, mentre io con la mia ragazza urlavamo e pregavamo di smetterla, anche perché lo volevano uccidere". Con buona pace dei clienti che, spiega il titolare, "se la sono data a gambe e probabilmente non li rivedrò mai più".

Molti che frequentavano i locali nei dintorni si sono avvicinati in via dei Mercanti per vedere cosa succedeva e attirati dalle grida. Le segnalazioni, però, provengono da vari punti di Borgo, con i commercianti e i clienti che hanno assistito a scene surreali per quella che è sembrata, dai racconti di chi era presente martedì sera in centro, una vera e propria notte di fuoco.