Un volume che racconta le eccellenze della nostra città nel campo delle scienze umanistiche. Nasce con questo intento "Humanitas Pisa 2025", la nuova pubblicazione della Forti Holding, edito da Pacini Editore, che raccoglie al suo interno trentadue storie di studiosi che, con le loro attività di ricerca e insegnamento nei tre atenei pisani, contribuiscono all’evoluzione degli studi umanistici. Il secondo volume voluto dal Gruppo Forti arriva dopo "StemPisa 2020", dedicato alla ricerca in ambito scientifico. Curato da Alessandro Schiesaro e Sabina Danielli Forti, "Humanitas Pisa 2025" comprende tre sezioni dedicate ai profili dell’Università di Pisa, della Normale e della Sant’Anna e sarà presentato giovedì alle 17.30 nell’Auditorium "Rino Ricci" della Camera di Commercio. A curare la parte fotografica del volume Irene Taddei, fotografa professionista specializzata in arte e architettura.
Quali i criteri artistici che ha seguito?
"Il libro si concentra sui ritratti dei personaggi rappresentativi degli studi umanistici e del contesto universitario della città di Pisa. Perciò, il mio ruolo è stato quello di ambientare queste persone all’interno di luoghi e architetture ugualmente rappresentative all’interno della città, scegliendo le ambientazioni che riuscissero a dare maggior risalto alla persona e viceversa riuscissero a raccontare qualcosa della sua attività".
Per esempio?
"La bellissima aula magna della Scuola Normale, biblioteche e luoghi dell’Università di Pisa, l’aula magna della Sant’Anna con gli arredi di legno. Ho poi fotografato una professoressa all’interno dell’Archivio di Stato di Pisa, dove è conservata la collezione dei cavalieri di Santo Stefano: è un luogo in genere non aperto al pubblico, quindi scattare quell’immagine è stato particolarmente significativo. O ancora un altro scatto all’interno del Camposanto con un sarcofago, o nell’ex chiesa di Sant’Anna. Pisa è ricca di luoghi di grande valore storico e artistico quindi la selezione è stata ardua".
Quanto lavoro c’è dietro?
"La campagna fotografica è durata circa un anno: è partita con una serie di sopralluoghi per scegliere le ambientazioni giuste e studiarne la luce. In più, bisognava trovare il momento giusto di collaborazione con le varie persone per metterle a proprio agio. Trattandosi di personaggi di un certo livello e spessore culturale, i momenti di confronto e collaborazione con ciascuno di loro sono stati molto interessanti".
C’è, quindi, nel volume uno stretto legame tra ritratti e luoghi.
"Ogni persona è stata fotografata in un luogo al quale fosse legata per la sua storia o attività professionale. Ho cercato di individuare il contesto più adatto per ciascuno e renderlo al meglio".
Stefania Tavella