CARLO BARONI
Cronaca

Einstein Telescope, nata task force: "Battesimo" alla Scuola Normale

Valuterà costi e rischi per la realizzazione della maxi infrastruttura di ricerca europea che sostituirà Virgo

La Scuola Normale Superiore di Pisa

La Scuola Normale Superiore di Pisa

È Pisa, con la Scuola Normale Superiore ad ospitare il primo incontro della task force nominata per aggiornare e perfezionare il progetto Einstein Telescope (ET), una delle più importanti infrastrutture di ricerca europee dei prossimi decenni, che prevede la costruzione di un rivelatore di onde gravitazionali sotterraneo con l'obiettivo di studiare questioni chiave della fisica fondamentale e della cosmologia. Due finora le sedi candidate ad ospitare questa maxi opera ingegneristica: la zona intorno alla Sos Enattos in Sardegna e l'Euroregione Mosa-Reno tra Paesi Bassi, Belgio e Germania. La possibile candidatura di un terzo sito, in Sassonia, è attualmente allo studio. L'Italia ha messo a disposizione 1 miliardo e 300 milioni (950 dal governo e 350 da Regione Sardegna) affinché il progetto rimanfa nel nostro Paese.

Allo scopo di ottimizzare la disposizione del rivelatore e i costi delle infrastrutture, preservandone le prestazioni scientifiche, ET Organization (ETO), che raggruppa svariati centri di ricerca europei, ha nominato la task force costituita da 30 esperti di ottica, isolamento sismico, criogenia, tecnologie del vuoto e infrastrutture per aggiornare la configurazione del rivelatore ET e valutare rischi tecnici di diverse modifiche al layout, garantendo flessibilità per le incertezze progettuali. Nei prossimi mesi scienziati e tecnici della task force incontreranno altri studiosi ed esperti per ricevere input, valutazioni, proposte.

Prima tappa Pisa: la task force si ritroverà alla Normale per un confronto diretto, in un workshop dal 18 al 20 febbraio, organizzato dal professor Giovanni Losurdo, ordinario di fisica delle particelle alla Normale e già Project Leader di Advanced Virgo e Spokesperson della Collaborazione internazionale Virgo e da Fiodor Sorrentino, primo ricercatore dell'INFN di Genova e leader della task force. Rispetto al rivelatore Virgo di Cascina, così come all'altro osservatorio di onde gravitazionali LIGO (statunitense), Einstein Telescope è progettato per avere sensibilità molto più elevata grazie all’aumento della lunghezza del braccio dell’interferometro a 10-15 km, alla sua collocazione sotterranea, al raffreddamento degli specchi a temperature criogeniche e di altre tecnologie di frontiera.

I partecipanti al workshop provengono da varie sedi italiane di INFN (Roma, Napoli, Genova, Pisa, Laboratori Nazionali del Sud), dall'Istituto nazionale olandese di fisica subatomica (Nikhef), dalla Johns Hopkins University, Maastricht University, University of Hamburg, dal laboratorio AstroParticule et Cosmologie (APC) di Parigi, Università di Trento, Università del Sannio, Università di Roma La Sapienza, Università di Napoli, Gran Sasso Science Institute, European Gravitational Observatory.