Elezioni americane, scenari inediti: "Confronto sfociato in violenza"

Il dibattito “Ne parliamo in Sapienza“: fra gli illustri ospiti anche Walter Veltroni e Antonio Di Bella. Il professor Volpi, relatore della rassegna: "Gli Stati Uniti al voto. Qual è la vera posta in gioco?". .

Elezioni americane, scenari inediti: "Confronto sfociato in violenza"

Kamala Harris e Donald Trump e le. elezioni presidenziali in America

PISA

Il 5 novembre gli elettori americani sceglieranno il prossimo presidente degli Stati Uniti.

Una data cruciale nel contesto del panorama politico internazionale, bivio nei rapporti con l’Europa. Nell’aula magna nuova della Sapienza, domani pomeriggio alle 16, ne parleranno Walter Veltroni (politico, giornalista e scrittore), Agnese Pini (direttrice responsabile delle testate Qn La Nazione, il Resto del Carlino e Il Giorno), Antonio Di Bella (già corrispondente Rai dagli Stati Uniti), Natalia Augias (corrispondente Rai dal Regno Unito), Viviana Mazza (inviata del Corriere della Sera). Nella “squadra“ dei relatori protagonisti dell’incontro organizzato al Cidic, anche il professor Alessandro Volpi, docente di Storia all’Università di Pisa.

Partiamo dal titolo: “Gli Stati Uniti al voto. Qual è la vera posta in gioco?“

"La domanda non è stata scelta a caso. La tornata elettorale statunitense è, infatti, particolarmente rilevante per due ragioni. La prima è sicuramente la contrapposizione Trump - Harris, contrapposizione che forse, in passato, non è stata così estrema neppure nelle altre elezioni in cui era presente lo stesso Trump. Una crudezza del confronto in cui si è inserita anche la violenza, balzata sotto i riflettori con l’attentato al candidato alla presidenza. Non solo, la candidata Kamala Harris è subentrata al presidente Biden in corsa e questo pone ulteriori incognite. Tutto questo in un momento fortemente strategico e delicato a livello globale".

Un contesto mai come oggi carico di tensioni.

"Esattamente. Queste elezioni arrivano in una fase di scontro globale. Il conflitto russo-ucraino, Gaza, il Libano, l’Iran. Tutto questo inserito in una sempre più evidente difficoltà nei rapporti economici tra Europa e Stati Uniti. Anche lo stesso rapporto Draghi ha indicato la necessità di costruire una finanza europea autonoma rispetto alla finanza americana. Un ulteriore elemento di novità che oggi ci troviamo ad affrontare rispetto alle precedenti tornate elettorali americane".

La grande partita cinese come si inserisce in questo scenario?

"L’oggetto è Taiwan ma direi tutti i temi che Taiwan porta complessivamente con sé, a partire dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale. In ballo c’è anche la capacità di tenuta del dollaro come moneta di riferimento internazionale, capacità messa a dura prova, proprio in questi giorni, dal summit dei Brics.

R.p.