
Energia e nuove povertà
Tra le nuove forme di povertà, una delle più impellenti è quella energetica, ossia la difficoltà di fruire di beni e servizi energetici minimi. E proprio su come il terzo settore può contrastarla che alle 10.30 di domani, 16 maggio, l’Istituto Diritto, Politica e Sviluppo (Dirpolis) della Scuola Sant’Anna ha organizzato un convegno nell’aula magna della sede centrale. "La povertà energetica - afferma il professor Emanuele Rossi, giurista dell’ateneo d’eccellenza pisano - è una delle nuove forme di povertà nell’ambito del diritto all’energia, oggigiorno sempre più rilevante, come dimostra anche lo statuto dell’Umbria che ha inserito come nuovo diritto quello alla connettività. A questo nuovo bisogno, la risposta del terzo settore è stata la costituzione delle Comunità Energetiche, un’associazione tra persone che uniscono i propri sforzi per produrre energia e venire incontro alle esigenze di tutela di approvvigionamento elettrico, mirando in questo modo a ridurre la povertà energetica". Il convegno coinvolge tanti rami del diritto e diverse realtà universitarie italiane per capire che ruolo può avere l’Europa e come interagisce con l’ordinamento italiano (prima sessione), indagare i punti di contatto e le prospettive di sinergia tra "green deal" ed economia sociale (seconda sessione) ed esaminare il ruolo dell’economia sociale all’interno di una transizione energetica "giusta" (terza sessione). "Il tema della povertà energetica e il ruolo del terzo settore nel contrastarla – spiegano Edoardo Chiti, Luca Gori ed Erica Palmerini, tre dei relatori coinvolti - hanno acquisito una grande visibilità a seguito dell’aumento del costo dell’energia causato dal conflitto fra Russia e Ucraina, ma in realtà si tratta di temi da affrontare in una prospettiva di lungo periodo, inquadrandoli nella transizione ecologica".
M.F.