Pisa, 5 agosto 2021 – Gli etilometri effettuati sono stati 1.065 e 777 di essi sono risultati positivi. In pratica 3 persone su 4 (73%) di coloro che si sono sottoposti al test avevano un tasso alcolemico superiore al livello di guardia indicato dalla normativa.
Che l’alcol fosse uno dei problemi della movida pisana, probabilmente anche acuitosi successivamente alle riaperture del maggio scorso, era cosa nota da tempo. A dargli una dimensione e contorni più precisi, però, hanno provveduto i numeri dei primi tre mesi di PisaNite, il servizio di prevenzione e riduzione del danno nei contesti del divertimento notturno pisano, finanziato dal Comune di Pisa, gestito dalla cooperativa sociale Arnera e coordinato dalla Società della Salute della Zona Pisana, inaugurato l’8 maggio scorso che ad agosto sospenderà provvisoriamente l’attività per riprenderla a settembre.
Hanno cominciato posizionando il gazebo in piazza Garibaldi, successivamente spostato in piazza Dante. Hanno percorso in lungo e in largo le strade della movida per i venerdì e i sabati notte di undici fine settimana, gli operatori di strada di PisaNite. E in questo modo hanno incontrato 1.832 persone, prevalentemente uomini (65%) ma con una componente femminile tutt’altro che irrilevante. Giovani certo dato che il 58% ha meno di 25 anni (di cui il 3% minorenne), ma non sempre se è vero che il 29% ha fra i 26 e i 30 anni e il 13% più 30.
In tutto sono stati 1.256 kit distribuiti, contenenti etilometro monouso con scala alcolemica, mascherina, gel disinfettante e una depliant con i contatti telefonici in caso di emergenza. 238, invece, gli interventi cosiddetti di “riduzione del danno”, ossia quelli in cui le persone in stato di alterazione (da alcol o da sostanze) sono state invitate a restare sotto il gazebo in attesa di ritrovare una condizione di sobrietà sufficiente a far rientro a casa in condizione di sicurezza, mentre sono stati sette i casi in cui è stato necessario l’intervento del 118.
I colloqui approfonditi, per lo più dedicate alle conseguenze dell’assunzione di sostanze psicoattive e alle malattie sessualmente trasmissibili, infine, sono stati 243. Molto importante anche il coinvolgimento dei gestori degli esercizi pubblici del centro storico: 67 quelli che hanno accettato di esporre materiale informativo del progetto.
“I numeri di PisaNite ci raccontano di un problema che conoscevamo e che, grazie anche al grande lavoro svolto in questi mesi dagli operatori di PisaNite, abbiamo potuto conoscere in modo più approfondito e contrastare meglio -– ha detto la presidente della SdS Pisana Gianna Gambaccini -. La direzione, però, è giusta e lo dimostra il fatto che questo progetto ha ispirato anche altri comuni Toscani, come Carrara e Viareggio, che hanno coinvolto Arnera per replicare il modello pisano nei loro territori”.
A.M.