Ex discarica Croce al Marmo. La mediazione chiude il contenzioso

Sindaco Conti: "Annosa vicenda giudiziaria che giunge a conclusione. Così evitati rischi per milioni di euro"

Ex discarica Croce al Marmo. La mediazione chiude il contenzioso

Ex discarica Croce al Marmo. La mediazione chiude il contenzioso

"E’ un grande risultato per l’amministrazione perché finalmente si chiude un’annosa vicenda giudiziaria che rischiava di costare 35 milioni di euro alle casse comunali". Così il sindaco Michele Conti commenta la risoluzione della vicenda giudiziaria del terreno di Croce al Marmo a Ospedaletto, dove sorgeva la vecchia discarica comunale, nella zona dell’ex inceneritore. Dopo un lungo percorso giudiziario che ha visto contrapposti i proprietari dell’area e il Comune, in sede di Corte d’Appello, l’amministrazione ha promosso un procedimento di mediazione, in ottemperanza al provvedimento della stessa corte, in cui si giunge all’accordo risolutivo tra le parti. "Abbiamo scongiurato il rischio - aggiunge Conti - di spese ingenti e di ulteriori contenziosi costosi per il Comune, tramite la stipula di un accordo con le parti. E’ una soluzione attesa da anni, che ci consente di mettere a posto una partita rimasta aperta a lungo, che affonda le radici addirittura agli anni ’70. La soluzione trovata, con la presa in possesso dell’area da parte di Geofor Patrimonio, consentirà anche una valorizzazione dei beni strumentali della società pubblica".

Con una determina dirigenziale firmata nei gironi scorsi il Comune di Pisa ha approvato lo schema di accordo da sottoscrivere con i proprietari dell’area e con Geofor Patrimonio, in cui, anziché sostenere le spese di bonifica dell’area a cui il Tribunale di Pisa in prima istanza aveva obbligato il Comune per una spesa di 35 milioni di euro, si impegna a corrispondere ai legali difensori dei proprietari dell’area e al consulente tecnico da loro incaricato, il rimborso delle mere spese processuali, per una cifra complessiva di circa 100 mila euro. Il terreno, di proprietà privata, era stato affittato al Comune che lo ha utilizzato per molti anni come discarica, prima della costruzione dell’inceneritore. Una volta cessato il contratto di locazione, i proprietari dell’area si erano rifiutati di rientrare in possesso del terreno se il Comune non avesse prima proceduto alla bonifica presentando istanza al Tribunale di Pisa. Dopo anni di dibattimenti giudiziari, in cui il Comune contestava la richiesta di bonifica dei proprietari, ritenendola equiparabile alla messa in sicurezza che era stata realizzata in rispetto alla legislazione dell’epoca (1998-99), e che in prima istanza avevano visto il Comune soccombente e obbligato a sostenere le spese per la bonifica (35 milioni di euro), in sede di appello è stata invece trovata la mediazione risolutiva.