Sarà interamente a carico del Comune (che ha già annunciato di volersi costituire parte civile nell’eventuale processo che dovesse scaturire dall’inchiesta della Dda fiorentina) la bonifica del sito ex Vacis inquinato dal Keu. La Regione Toscana, infatti, per ora non ha stanziato alcun contributo a beneficio degli enti locali interessati dallo smaltimento illegale dei residui conciari. Lo si è appreso ieri nel corso della prima commissione consiliare di controllo e garanzia in cui è stato affrontato l’argomento su richiesta del consigliere comunale Ciccio Auletta (Una città in comune e Unione popolare) nella quale è stata illustrata la relazione redatta dagli uffici comunali che hanno riferito anche il nuovo affidamento della gara per lo smaltimento della sostanza inquinante. L’ufficio ambiente ha infatti annunciato che nei prossimi giorni si svolgerà un incontro con la società aggiudicataria per definire l’organizzazione dello scavo e la rimozione dei rifiuti, realizzabile anche in caso di pioggia, e un dettagliato cronoprogramma che consenta di operare con attenzione e celermente: la spesa prevista sfiora i 700 mila euro. Ma i nodi da sciogliere sull’area ex Vacis non si fermano qui per l’amministrazione comunale. La dirigente all’Urbanistica Daisy Ricci, rispondendo ai quesiti di Auletta, ha risposto che il Comune "lo scorso aprile ha chiesto alla società Braccianti Sviluppo, in quanto soggetto attuatore della convenzione urbanistica per l’area, di escutere una fideiussione per un valore di 670 mila euro per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione previste nell’atto sottoscritto con l’amministrazione, tra cui tratti di viabilità pubblica con i servizi annessi (rete fognaria, illuminazione) e una pista ciclabile".
La scelta del Comune, ha puntualizzato Ricci, è dovuta "a reiterate richieste inviate alla ditta senza esito" e che ora potrebbe sfociare in un complesso contenzioso legale non solo con la società Braccianti Sviluppo, attualmente in concordato preventivo, ma anche nei confronti delle attività commerciali che si sono insediate nell’area a ridosso dell’Aurelia. La realizzazione completa delle opere di urbanizzazione e il loro collaudo è infatti, secondo quanto contenuto nella convenzione, un passaggio necessario per il rilascio della piena agibilità degli edifici, dopo il collaudo funzionale già rilasciato che ha consentito l’apertura di alcune delle attività commerciali presenti nell’intero comparto.
Gab. Mas.