Far tornare protagonisti i Comuni e promuovere la partecipazione della cittadinanza alle scelte politiche sul benessere di tutti e tutte, a partire dall’intervento sui determinanti di salute: erano le ragioni che hanno promosso le prime sperimentazioni delle Società della Salute, nella convinzione, che ancora noi sosteniamo, che le sinergie tra Comuni ed Asl potessero generare più equità, più efficacia, più protagonismo della comunità". Diritti in Comune con Ciccio Auletta torna sulla questione Sds. "Da una parte - dice – abbiamo un consorzio che, come certificato anche nello studio redatto nel 2020 dalla Fondazione Zancan, ha gestito male la titolarità delle proprie funzioni, a partire dallo svilimento delle funzioni di governance e di programmazione. Da un’altra il Comune di Pisa, con il sindaco Conti, speculasulla condizione di allarme del bilancio della Società della Salute: l’annuncio del recesso dal consorzio è un ennesimo atto di destabilizzazione, per assestare il colpo mortale pur di non assumersi la responsabilità di garantire le risorse dovute per il passato e il presente, a partire dal doveroso aumento della quota capitaria".
Auletta parla di "scelta in totale controtendenza rispetto alle attuali scelte di politica pubblica che sostengono e promuovono la gestione associata e l’integrazione sociosanitaria".
"L’uscita dal consorzio del Comune di Pisa - sostiene Diritti in Comune – comporta, infatti, tra le altre cose la rinuncia al protagonismo nella programmazione sociosanitaria e non cancella la necessità della gestione associata di molti servizi. Da una parte siamo di fronte a una situazione debitoria molto grave, sedimentata negli anni e dall’incapacità di garantire governance e programmazione da parte delle sue strutture; dall’altra un Comune e che in nome della propaganda disintegra il servizio pubblico e rinuncia a essere protagonista delle scelte riguardanti la salute della popolazione. In mezzo c’è la comunità, il territorio, e chi crede ancora che il welfare debba essere centrato sulla lotta contro le disuguaglianze e per l’accesso di tutte e tutti ai servizi pubblici, garantiti con risorse adeguate e lavoro di qualità e tutelato. La nostra comunità sta subendo tutto ciò e sembra che abbia rinunciato a far valere il diritto al proprio protagonismo mantenendosi silente.Dobbiamo rovesciare silenzi ed inerzia: per questo promuoviamo per martedì 11 febbraio alle ore 21.00 al Circolo ARCI Alberone un momento di confronto cittadino sul futuro dei nostri servizi e sulle possibili forme di resistenza allo smantellamento del nostro welfare".