ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Fettuccine Alfredo, pizza surgelata o kebab. L’assaggio di Pisa dei gitanti mordi e fuggi

Una giornata al seguito delle comitive di stranieri nel quartiere che si snoda attorno alla zona Unesco. Tra souvenir della Torre "buttadentro" che stazionano fuori dai locali e un’offerta gastronomica ritagliata per una clientela che ha poco tempo e poche pretese

Fettuccine Alfredo, pizza surgelata o kebab. L’assaggio di Pisa dei gitanti mordi e fuggi

Breve sosta tra spritz e pizzette. scongelate per una comitiva di turisti in zona Duomo (Fotoservizio Del Punta/Valtriani)

Pisa, 13 agosto 2024 – Nel pieno dell’agosto pisano, con il centro storico deserto e i lastricati di pietra che friggono dal caldo, esiste una zona che, al contrario, pullula di gente: sono le vie che circondano il campanile più famoso del mondo, un intero quartiere che avvolge Piazza dei Miracoli, dominato da milioni di turisti e considerato da sempre "off-limits" per i pisani. Ci siamo finti turisti per una giornata e abbiamo passeggiato per quelle strade che ogni giorno persone di tutte le nazionalità attraversano a passo svelto, afferrando al volo un gelato o un souvenir della Torre. Un quartiere intero che si è adattato e modellato proprio in funzione del turismo mordi e fuggi e che ha come obiettivo attirare l’occhio fugace dei "merenderos della piana".

I cartelloni con i disegni sbiaditi del cibo, i "buttadentro" che stazionano fuori dai locali – sia esso bar, bistrot o ristorante – con il chiaro compito di attrarre e far entrare i clienti, le immancabili bancarelle con la Torre rivisitata in tutte le salse fino ai venditori abusivi che rifilano borse false, orologi e giocattoli di ogni tipo. Una cartolina di Pisa che ben poco racconta della città.

Fettuccine Alfredo e pizza surgelata. Passeggiando su e giù tra Piazza Manin e via Contessa Matilde, nel percorso d’ingresso che le comitive guidate a flotte compiono scendendo dai bus nel parcheggio di via Pietrasantina, notiamo che per la maggiore vanno le pietanze esotiche, con i risto-bar presi d’assalto: kebab, fast food, ristoranti asiatici e indiani, fino al sushi. Le trattorie con le tovagliette a quadri si contano sulle dita di una mano, ma il tempo è poco e i turisti vogliono qualcosa che si possa consumare velocemente. Re indiscusso è il gelato, che i locali propongono con cartelloni e gelati giganti di plastica piazzati all’ingresso per attirare la clientela. Le recensioni ci restituiscono una fotografia non molto felice: quasi tutti i locali, sulle più famose piattaforme di recensioni online, sono sotto le quattro stelle, con i più bassi che gravitano tra 1,6 e 1,2 stelle. "Le pizze sono surgelate" si legge in una recensione fatta nemmeno un mese fa. Ma anche: "Fare attenzione perché l’inganno non è solo sul cibo, ma soprattutto sul prezzo. Non è giusto, ingannano i turisti".

I prezzi, però, almeno leggendo i menù posizionati all’esterno, non sembrano così alti: "Tre Spritz 10 euro" e un cono gelato a due gusti? 3 euro. Cifre che crescono man mano che ci avviciniamo alla Torre, fino ad arrivare all’inizio di via Santa Maria, dove lo stesso cono si paga 4 euro, ma le recensioni in questo caso sono migliori e i ristoranti che preparano le amate "Fettuccine Alfredo" guadagnano più stelle.

Sull’offerta culinaria, tema delicato per Pisa, fu proprio il sindaco, Michele Conti, che a marzo scorso aveva puntato il dito contro il livello della ristorazione pisana, definito dal primo cittadino "basso". Le dichiarazioni avevano scatenato la replica della presidente di Confristoranti, Daniela Petraglia, che aveva accusato il primo cittadino di aver fatto "una estrema semplificazione e generalizzazione di una ristorazione che si deve confrontare con la dura e quotidiana realtà di un turismo mordi e fuggi e di tipo studentesco, dove sono richiesti grandi volumi e prezzi abbordabili".

Una complessa sfida fra qualità e prezzo che, in qualche misura, deve trovare un punto d’incontro efficace: solo così davvero sarà possibile che Pisa faccia un ulteriore salto di qualità.