Da domani, giorno della sua nascita, al 26 novembre Pisa celebra Leonardo Pisano, detto il Fibonacci. Nella datazione americana il giorno viene indicato come 1123, cioè i primi numeri della celebre sequenza numerica indicata nel suo "Liber Abbaci". Le "Giornate Fibonacci", organizzate dall’assessorato al turismo del Comune, quest’anno sono dedicate alla presenza di Fibonacci nelle arti figurative e in particolare a una mostra diffusa dell’artista contemporaneo, Giorgio Piccaia. Collaborano con il Comune nell’organizzazione degli eventi anche Università, Normale, Archivio di Stato, Mura di Pisa, Museo della Grafica, Sistema Museale di Ateneo, Museo degli Strumenti per il Calcolo, ArtInGenio Museum. Le opere di Piccaia saranno esposte a Palazzo Gambacorti, all’Archivio di Stato e alle Officine Garibaldi. Inoltre, rotoli con numeri della sequenza in cerchio e dipinti con vari colori penderanno dalle facciate di 21 edifici storici, comprese le Mura. Sono in programma anche presentazioni di libri e seminari. "Abbiamo affrontato - spiega l’assessore al turismo, Paolo Pesciatini - la presenza della sua celebre sequenza nelle arti figurative e per questo ospitiamo un artista contemporaneo come Piccaia, che ha messo al centro della sua espressione artistica la figura e la sequenza di Fibonacci, facendola diventare elemento distintivo e caratterizzante del suo stile". "Lavoro sulla sequenza di Fibonacci dal 2018 - aggiunge Piccaia - e sono onorato di esporre nella sua Pisa. Le opere che ho realizzato sono realizzate in funzione dei luoghi che le ospiteranno. Si tratta di 21 rotoli, tutti originali e dipinti uno per uno in acetato, che ricordano il 1200 quando la comunicazione avveniva con queste modalità da un convento all’altro". La riscoperta di Fibonacci, conclude Pesciatini, "è un merito della nostra amministrazione: dal 2019 celebriamo questo straordinario pisano e nel 2020, per gli 850 anni della sua nascita, abbiamo chiesto e ottenuto l’emissione del primo francobollo dedicato alla sua figura". Gab. Mas.
CronacaFibonacci e l’arte nell’opera di Piccaia