GABRIELE MASIERO
Cronaca

Figli di migranti, pisani ad honorem. Mozione respinta dopo quattro ore. E la maggioranza non si spacca

Pisa al Centro conferma la posizione del "no ad una proposta esclusivamente simbolica", Trapani (Pd) lo attacca: "Vi fate dettare la linea dalla Lega). E no alla mozione Auletta sul referendum di iniziativa popolare.

Figli di migranti, pisani ad honorem. Mozione respinta dopo quattro ore. E la maggioranza non si spacca

Pisa al Centro conferma la posizione del "no ad una proposta esclusivamente simbolica", Trapani (Pd) lo attacca: "Vi fate dettare la linea dalla Lega). E no alla mozione Auletta sul referendum di iniziativa popolare.

Quasi quattro ore di dibattito consiliare sul tema della cittadinanza ai figli degli immigrati non scalfiscono più di tanto la maggioranza che guida la città. La mozione del centrosinistra sulla cittadinanza onoraria, presentata dal consigliere comunale del Pd, Enrico Bruni, al di là delle questioni di principio, aveva il chiaro intento di colpire il bersaglio grosso per esaltare eventuali spaccature del centrodestra ma alla fine la maggioranza tiene. Pisa al centro con Amanuel Sikera conferma la posizione anticipata ieri su La Nazione "di dire no a una proposta esclusivamente simbolica che non aggiunge nulla al riconoscimento di un diritto di quei bambini" e rilancia il tema di favorire "iniziative di educazione civica che accompagnino un reale percorso di integrazione per tutti i nostri concittadini, qualunque siano le loro origini".

Messaggio parzialmente recepito dal capogruppo dem, Matteo Trapani, che ha però criticato la lista civica "perché al di là delle dichiarazioni di principio si fa dettare la linea politica dalla destra". Anche Forza Italia ribadisce le aperture, vive anche in Parlamento, nei confronti dello ius scholae pur respingendo la mozione sulla cittadinanza onoraria che "non aiuterebbe comunque a ottenere un pieno riconoscimento giuridico". Unica defezione quella del consigliere civico di Sviluppo e Territorio, Andrea Maggini che segue tutto il dibattito senza intervenire ma che si assenta dall’aula al momento del voto, salvo essere "richiamato all’ordine" qualche minuto più tardi per riallinearsi alla maggioranza e votare no anche alla mozione presentata da Ciccio Auletta (Diritti in comune) per sostenere "il referendum di iniziativa popolare che chiede una riduzione del periodo di residenza necessario per accedere alla naturalizzazione". "L’iter referendario - ha replicato Caterina Costa, capogruppo di Pisa al centro - è già completato e al vaglio della Consulta dunque chiederne il sostegno è un fatto già superato". "Fare rete con altri Comuni per sollecitare il Parlamento ad approvare quanto prima una nuova legge sulla cittadinanza italiana che riconosca pieni diritti ai figli dei migranti nati o cresciuti in Italia, che vivono stabilmente in Italia e che abbiano terminato con profitto almeno un ciclo di studi o la scuola dell’obbligo", era la richiesta della mozione presentata dal centrosinistra alla quale si aggiungeva di "conferire la cittadinanza onoraria di Pisa ai figli di stranieri seguendo il criterio dello Ius scholae".

Proposta respinta al mittente dalla Lega ("Non è in questo momento una nostra priorità", ha sentenziato la capogruppo del Carroccio Maria Grazia Belluomini) e Fratelli d’Italia: "La normativa italiana sulla cittadinanza non è più restrittiva di quella in vigore in molti altri Stati europei - ha concluso il capogruppo Maurizio Nerini - e secondo noi la cittadinanza italiana deve essere la condivisione di valori, tradizione, identità e di un sistema sociale e di leggi condiviso, va sempre e comunque richiesta, deve essere il punto di arrivo di un percorso e non il punto di partenza. La sinistra tenta di usare lo ius scholae come cavallo di Troia per lo ius soli".