Argento. Amaro, anche se storico. Tra le proteste dopo un’ultima stoccata ripetuta ben tre volte. Così il campione in carica di Hong Kong Cheung si aggiudica nuovamente il successo olimpico. Macchi aveva recuperato con grande classe, andando sul 14-12, dopo una elaboratissima ’veronica’ dietro la schiena. Poi il recupero e l’amaro finale. Il cascinese era senza i favori del pronostico in quasi tutti i match. Ai sedicesimi aveva vinto 15-10 con il cinese Xu Jie, agli ottavi 15-11 contro il giapponese Kyosuke Matsuyama. Poi ai quarti il dominio, per 15-9 sull’egiziano Mohamed Hamza, il numero 4 al mondo. Da unico italiano rimasto in tabellone in semifinale era arrivata la splendida vittoria sull’americano Nick Itkin per 15-11. Rabbia per il commissario tecnico Stefano Cerioni: "Oro rubato per l’incompetenza degli arbitri". Questo invece il commento a caldo di Macchi: "Dovevo chiuderla prima e riguarderò a casa le stoccate. Sentivo di avere ragione, ora c’è tanto rammarico e dispiacere. Ho sognato questo momento mille volte, ma non così. Penso alla gara a squadre, ma dobbiamo essere comunque orgogliosi". E pensare che una volta faceva il portiere prima di dedicarsi alla scherma.
Una medaglia comunque storica per Macchi, che ricalca i grandi Alessandro Puccini, Simone Vanni e Salvatore Sanzo, guardando alla gara squadre, così come per il Circolo Scherma Navacchio. Il nonno Carlo Macch fu primo allievo di Antonio Di Ciolo. Destini incrociati in famiglia perché il nonno di Macchi fu anche primo responsabile della nazionale juniores che convocò Enrico Di Ciolo. Proprio quest’ultimo, a Parigi a sua volta con la delegazione azzurra, ha commentato così la torica medaglia. "Sono orgoglioso per lui e per suo nonno al quale ho sempre voluto molto bene per affetto e riconoscenza - dichiara il Maestro Enrico Di Ciolo -. Per me è un piacere averlo visto crescere". Frida Scarpa, ex campionessa del Mondo nel fioretto e attuale assessore allo sport del Comune di Pisa, ha commentato così: "Questo ragazzo è come uno di famiglia per me - dichiara Scarpa -. È una sconfitta che brucia, perché la prima stoccata decisiva che è stata ripetuta era buona, ma la scherma di Filippo è matura e questa è stata una delle sue migliori prestazioni di sempre. Resta l’orgoglio per una medaglia importantissima per Pisa e la provincia, di cui dobbiamo essere fieri". Ora per il cascinese si apre un’ulteriore opportunità perché nei prossimi giorni darà l’assalto nella prova a squadre.