FRANCESCA BIANCHI
Cronaca

"Follia caro-prezzi: una nuova mazzata"

Dopo il Covid le attività commerciali devono fare i conti con gli aumenti indiscriminati. Trolese: "Così si pregiudica la ripresa economica"

di Francesca Bianchi

Molte attività hanno chiuso, altre aspettano solo fine anno per gettare la spugna. Il presidente Fipe Confcommercio Provincia di Pisa Alessandro Trolese ‘fotografa’ una situazione di estrema difficoltà con ancora tante ferite post-Covid da rimarginare post Covid.

Che cosa vede all’orizzonte?

"L’ennesima goccia in un secchio già pieno. I contributi Covid sono stati esigui, al limite della sopravvivenza, la stagione ha dato solo una brevissima boccata d’ossigeno e certezze per l’inverno non ci sono. Nonostante questo, l’aumento del costo delle materie prime e dei consumi energetici è quello che i bar e i locali di Pisa e provincia sono chiamati adesso ad affrontare. Un caro prezzi insostenibile per le nostre attività. Le imprese non sono ancora tornate a lavorare a pieno regime dopo la fase più dura dell’emergenza. Le forti tensioni inflattive che proprio ora riguardano materie prime, energia, utenze e servizi metteranno molti imprenditori in ginocchio".

Con ripercussioni anche sul consumatore finale?

"Purtroppo sì. La congiuntura non solo rischia di pregiudicare la ripresa economica in atto, ma in molti casi avrà effetti sul listino prezzi di locali, bar, ristoranti, pizzerie e in generale sui pubblici esercizi del nostro territorio. La situazione è questa: da una parte le spese che salgono alle stelle e dall’altra la paura di perdere la propria clientela. Come fare? E’ un cane che si morde la coda".

Quali sono gli aumenti più incisivi?

"Quelli della farina e della miscela per caffè, saliti rispettivamente del 18 e del 20% dall’inizio dell’anno, per non parlare del metano, salito fino al 100%, e dei consumi energetici: più 30% sulla bolletta della luce e del 15% su quella del gas, in un contesto che vede le piccole e medie imprese pagare cifre spropositate, ben il 178% in più per i consumi di energia e gas rispetto alle grandi industrie. Gli aumenti di molti prodotti e servizi costringono le attività ad aumentare i prezzi per poter sopravvivere e in questo le famiglie perdono potere d’acquisto. E’ evidente che serve un intervento del governo".

Qual è l’appello?

"A livello locale non c’è niente che possa essere fatto. E’ necessario che il Governo attivi presidi di monitoraggio e controllo, oltre a sostenere nuove misure che possano favorire la ripresa, come un alleggerimento del costo del lavoro e una politica di agevolazioni per gli imprenditori che decidono di assumere".