Pisa, 1 marzo 2024 – Il giorno dopo, davanti all’ingresso del palazzone giallo c’è il solito via via di medici e addetti alle pulizie. Nessun segnale del trambusto del giorno prima. Si cerca ancora il neonato che è stato portato via dal padre, prima delle dimissioni, dalla Neonatologia (dipartimento materno infantile dell’ospedale Santa Chiara di Pisa): il piccino è venuto alla luce il 21 febbraio. La sua salute sarebbe stata a rischio alla nascita.
I genitori hanno una storia non facile, lui, di origine straniera, con problemi con la giustizia, la mamma, italiana, con disagi: entrambi però non risulta che fossero seguiti dai servizi in quanto non avrebbero mai acconsentito. Hanno altri figli, uno vive con loro, altri sono stati dati in affido. Anche per quest’ultimo, quindi, era partita una segnalazione per valutare le condizioni in cui avrebbe vissuto, la situazione socio-sanitaria della famiglia e la capacità genitoriale.
L’iter era ancora in fase molto iniziale. E mercoledì erano arrivati anche gli assistenti sociali. Ma il babbo non ha atteso le dimissioni ufficiali e ha deciso di portare via quel fagottino. Il neonato era stato trattenuto qualche giorno in più in osservazione, proprio per il quadro complessivo che aveva e quei rilievi fatti dai sanitari dopo il parto.
I carabinieri sono arrivati poco dopo, avvisati dal personale, ma, di fatto, al momento non ci sono ipotesi di reato: il papà ha preso suo figlio. Non c’erano provvedimenti restrittivi. I presenti hanno comunque cercato di fermarlo.
La ricostruzione. Nel primissimo pomeriggio il padre decide di allontanarsi. Sono le 14 circa, nel momento in cui c’è il cambio turno, siamo in uno spazio del reparto aperto dove i genitori possono entrare. Sono presenti infermieri, medici, assistenti sociali. "Abbiamo provato a fermarlo", affermano i presenti. E’ stato anche rincorso. Ma lui si è allontanato. Uno dei medici lo ha raggiunto ma è stato minacciato. "Lasciami andare sennò ti faccio male", gli avrebbe detto. E così è sparito, forse con l’aiuto di un altro conoscente che potrebbe aver caricato il bimbo su una bici.
Nella zona ci sono moltissime telecamere, le stesse che sono state utilizzate per ricostruire l’omicidio della dottoressa Barbara Capovani, la psichiatria territoriale. L’uomo è uscito dal vicino accesso di via Savi, appunto monitorato dal sistema di videosorveglianza.
In serata il padre è stato rintracciato in provincia di Pisa, da solo. La coppia vive in città da conoscenti. Adesso gli uomini dell’Arma stanno cercando di monitorare il caso che è comunque stato reso noto anche ad altre forze dell’ordine. Sono state avvisate, per esempio, la polaria e la polizia competente sui mari nel caso in cui la mamma decidesse di abbandonare la città e di viaggiare anche fuori regione. L’obiettivo è la tutela della salute del piccino che, se accudito nel giusto modo, potrebbe sopravvivere.
Una situazione delicata che ha commosso una città intera, oltre al reparto dove il piccolo è starto per alcuni giorni.
Sui fatti il segretario provinciale Nursind, Daniele Carbocci, precisa: "Il personale ha svolto il proprio lavoro. Non è stato un rapimento, come si è detto. Né c’è stata una mancata sorveglianza. Inoltre non c’erano restrizioni del Tribunale, il padre era libero di prendere il figlio, anche se non ha atteso le dimissioni ufficiali".