Furti nelle abitazioni. Quattro uomini in carcere

Si spacciavano come operatori del gas per entrare negli appartamenti

Furti nelle abitazioni. Quattro uomini in carcere

Furti nelle abitazioni. Quattro uomini in carcere

In un’abitazione di San Giuliano Terme, l’8 dicembre scorso, per mezzo di un flessibile, quattro malviventi riescono ad aprire la cassaforte e ad asportare igioielli e penne di valore, non disdegnando nemmeno di arraffare l’ultimo modello di aspirapolvere di una nota marca. Il 19 dicembre successivo, a Livorno, dopo aver messo a soqquadro tutto compresa la “zorli” dal muro con tutto il contenuto di gioielli e soldi per un valore di 35000 euro. A La Spezia il 7, il 9 e l’11 dicembre, a Cascina il 12 e il 18, e a Santo Stefano Magra il 14, altri colpi messi a segno dalla banda, portando via notevoli quantità di refurtiva, principalmente gioielli e contanti. Sono questi gli estremi dell’"Operazione Zorli", l’indagine così ribattezzata dal nucleo investigativo dei Carabinieri, culminato con l’arresto e messa in carcere, secondo quanto disposto dalla Procura come misura cautelare, di 4 uomini di età compresa tra 27 e 43 anni (tutti con precedenti), in quanto presunti autori di ben 11 furti in abitazione complessivi, spalmati tra le province di Livorno, Pisa, La Spezia, per un bottino da centinaia di migliaia di euro. La banda risulterebbe appartenere all’etnia Sinti. Di qui, il nome dell’operazione: nel dialetto Sinti, la parola Zorli è traducibile con cassaforti. Tra il 7 e 19 dicembre scorso, i colpi messi a segno dalla banda, sempre pianificati in assenza di luce (tra le 17 e le 20). I presunti autori dei reati: un 43enne e un 27enne residenti a Sarzana, due fratelli 30enni residenti a Viareggio. Trattandosi di indagini preliminari, le risultanze investigative saranno successivamente verificate nel giudizio diretto ad accertare la penale responsabilità degli indagati.