MICHELE BUFALINO
Cronaca

Dopo l’emorragia cerebrale sembra tutto finito, ma Gabriele Cimini si rialza e vola alle Olimpiadi di Parigi 2024

Il campione di spada del club Scherma Antonio Di Ciolo racconta l’incubo vissuto a novembre 2023: "Ancora non sappiamo al 100% cosa l’abbia causata. È stata dura, ma grazie ai medici, alla mia Francesca e alla fisioterapia sono di nuovo in pedana"

Gabriele Cimini con i compagni Andrea Santarelli, Davide Di Veroli e Federico Vismara dopo la vittoria dei Mondiali 2023

Gabriele Cimini con i compagni Andrea Santarelli, Davide Di Veroli e Federico Vismara dopo la vittoria dei Mondiali 2023

Pisa, 4 giugno 2024 – Ha rischiato la vita e la carriera, ma dopo otto mesi Gabriele Cimini ha fatto il miracolo, riuscendo a guadagnarsi il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. Una storia incredibile quella dell’atleta del Club Scherma Antonio Di Ciolo. Una storia di caduta e risalita, di dolore e gioia. Quasi un anno fa era arrivata la gioia per la vittoria dei Mondiali a squadre di Spada, mentre adesso è arrivata la convocazione per le Olimpiadi.

È soddisfatto?

"Sono contentissimo, quasi incredulo, perché non è stato un anno facile".

Cosa è successo?

"A novembre 2023 ho avuto un... infortunio diciamo. Un’emorragia cerebrale spontanea. Ad oggi ancora non è chiarissimo al 100% quale possa essere la causa, anche se i medici dicono di averlo capito. L’emo rragia si è aperta, ma anche richiusa fortunatamente, senza lasciare segni, né rischi di ritornare. Tutto è bene quel che finisce bene".

Come se ne è accorto?

"Ero ad una gara e ho iniziato a sentire, lentamente, la gam ba sinistra perdere forza e sensibilità. Il medico di gara mi ha subito fatto fermare e mi ha mandato a fare una risonanza magnetica. E abbiamo scoperto l’emorragia. Posso dire di essere stato fortunato. Se fosse andata diversamente non saremmo qui oggi a parlarne".

Come sono stati i mesi successivi all’episodio?

"Ho perso l’uso della gamba sinistra, i primi giorni addirittura dovevo stare completamente fermo e ho avuto molta paura. Pensavo di non poter più tornare a gareggiare, dopo aver temuto anche per la mia vita. Mi sono però rimesso in piedi e ho fatto quattro mesi di riabilitazione. La mia carriera è stata in sospeso per un periodo di tempo abbastanza lu ngo. Tutto però si è risolto per il meglio. Ho convissuto col m io fisioterapista e da lì, tramite riabilitazione, ce l’ho fatta".

La convocazione giunge dopo un suo ritorno alle gare.

"Sì, a inizio aprile sono tornato in pedana soltanto cinque mesi dopo l’episodio, con tutte le certificazioni".

Che sensazioni ha avuto, com’è andato il suo ritorno in pedana?

"Dal punto di vista di scherma è tornato tutto come prima, ho partecipato anche alla tappa di Coppa del mondo in Colombia, con un viaggio lungo e impegnativo, riu scendo ad arrivare tr a i primi. I maestri mi hanno detto: ‘Pensavo tu fossi più indietro e invece sei tornato dove hai lasciato’"

Ed è arrivata la convocazione "Sì, ringrazio davvero il commissario tecnico per la convocazione. La federazione ha voluto ricreare la squadra che ha vinto il Mondiale a squadre a luglio 2023 e gareggerò coi compagni Andrea Santarelli, Davide Di Veroli e Federico Vismara. Non parteciperò invece alla gara a squadre. Sono contento per la fiducia che mi è stata data".

Come si sta preparando alle Olimpiadi?

"Sono di ritorno da una trasferta con il club francese dell’Epinal, con il quale siamo gemellati. La Francia ha una grande tradizione nella spada. Hanno delle caratteristiche che fanno della semplicità il loro punto di forza. Il mio tipo di scherma è molto francese e così siamo riusciti a vincere e salire in prima divisione, la Serie A francese di scherma, praticamente l’Nba per il nostro sport".

Chi vuoi ringraziare?

"La mia ragazza Francesca per avermi tirato fuori dal baratro nonostante tutto, i miei fisioterapisti che hanno creduto in me, il Maestro Enrico Di Ciolo, Elena Di Ciolo e Anna Craighero, la dotteressa che aveva capito subito tutto".