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Il nuovo radar che aumenterà la capacità di gestione oraria dei voli in partenza e arrivo da Pisa (compresi quelli militari), superando definitivamente il "collo di bottiglia" che da tempo ha contribuito a rallentare lo sviluppo del "Galilei" entrerà probabilmente in funzione già la prossima primavera, grazie a un investimento per diversi milioni di euro del ministero della Difesa. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente, Giulia Gambini, rispondendo a un’interpellanza di Ciccio Auletta (Diritti in comune) sullo stato dell’arte del piano di contenimento del rumore aeroportuale che deve predisporre Toscana Aeroporti. La società di gestione aeroportuale, ha spiegato Gambini, "non ha ancora completato l’iter di predisposizione del Piano di contenimento del rumore aeroportuale (Pcar) perché ha individuato tra gli interventi di mitigazione la realizzazione del nuovo radar da parte dell’aeronautica militare che potrebbe avvenire nella prossima primavera e che consentirà di avere i dati certificati relativi alle quote di volo da parte dei vari vettori aerei". Insomma, pochi mesi e uno stallo che va avanti da anni potrebbe essere definitivamente risolto. Il nuovo radar dell’aeronautica militare permetterà di gestire molti più voli ogni ora e, parallelamente alla realizzazione del nuovo terminal, può consentire al "Galilei" di aumentare la capacità di accoglienza e far crescere significativamente il numero di passeggeri. L’apparecchiatura moderna, inoltre, secondo Gambini, potrà anche vigilare con precisione sul rispetto delle norme anti rumore. "I vettori che non rispetteranno le quote di volo - ha detto - potranno a quel punto essere sanzionabili. Un altro intervento prospettato tra quelli di mitigazione è rappresentato da una nuova procedura di volo che prevede una diversa gestione del traffico aereo con maggior impiego complessivo dello spazio aereo lato mare sostanzialmente privo di ricettori residenziali prossimi all’aeroporto". Secondo Auletta, tuttavia, "il documento di Toscana Aeroporti, obbligatorio per legge, è in ritardo e ciò è comunque inaccettabile, visto che dai rilievi effettuati è risaputo che i decolli verso la città che non rispettano le norme sull’altezza minima da tenere in fase di decollo sono la stragrande maggioranza e in questi casi le compagnie aeree dovrebbero già essere sanzionate: da anni si ripetono violazioni che aumentano i disagi di chi vive nei quartieri più soggetti al rumore perciò servono subito soluzioni concrete da individuare attraverso il coinvolgimento e la partecipazione della cittadinanza, in particolare di quella che potenzialmente subisce gli impatti negativi del rumore".