ILARIA VALLERINI
Cronaca

La Croce Rossa: "Il gasolio costa troppo. L’ambulanza di notte è a rischio"

Pisa, il grido di dolore dei volontari: "Dal primo ottobre sarà molto difficile garantire il servizio. Gli aumenti ci danno una mazzata"

Pisa, 20 settembre 2022 - Da una crisi all’altra, dopo l’emergenza Covid, è il caro energia a mettere a dura prova anche una colonna portante nella galassia del volontariato pisano: la Croce Rossa Italiana.

A lanciare con forza il grido d’allarme è il presidente, Antonio Cerrai, che informa sull’eventualità della dismissione del servizio di emergenza 118 nella fascia notturna da mezzanotte alle 7 di mattina a partire dal prossimo 1° ottobre fino alla fine dell’anno. "Avevamo già annunciato la dismissione del servizio dal 1° agosto – racconta il presidente Cerrai – , ma poi siamo riusciti a tirare avanti con una manovra di salvataggio della Regione (l’aumento minimo delle tariffe sui servizi solo per il 2022). Intanto, però è subentrata l’ulteriore crisi provocata dal caro carburante e dagli altri rincari che ci ha dato la mazzata finale". L’ultima speranza – spiega ancora Cerrai – è riposta "in un intervento urgente della Croce Rossa regionale in aiuto a Pisa, tuttavia al momento la situazione rimane disastrosa".

Il tracollo - va nel dettaglio del presidente "ha avuto inizio con lo scoppio della pandemia e che oggi è fortemente esacerbato dal caro energia. Tra il 2020 e il 2021 solo la Croce Rossa pisana ha maturato un disavanzo di un milione e 25mila euro, poiché durante il Covid diverse attività sono state ferme, mentre le spese continuavano a correre".

Per far tornare i conti la Cri pisana mette in campo l’ultima risorsa, ovvero "la vendita del patrimonio immobiliare per due milioni di euro, che era stato acquistato in precedenza per moltiplicare i servizi offerti alla comunità e che, con questa misura, verranno meno. È l’ultimo tentativo per salvare quel che resta. Ormai non chiediamo niente più a nessuno, il tempo per trovare una soluzione c’è stato". Con l’affondo della Palp si è aperta la necessità di sopperire il servizio per il litorale pisano, ora di nuovo in pericolo.

«A questo punto, non siamo più in grado di garantire un’ambulanza per sei ore diurne tutti i giorni della settimana - commenta Cerrai -, perciò anche quel servizio rischia di scomparire dal 1° ottobre provocando eventuali disservizi". Tagli che si abbattono anche sulla pianta organica per far fronte alla crisi: "Tra i contratti a tempo indeterminato già cessati e quelli in scadenza (anch’essi senza rinnovo) perdiamo sei dipendenti; mentre il personale in esubero sarà dirottato su altre convenzioni".

Secondo Cerrai per salvare il salvabile "ora è indispensabile una migliore organizzazione tra gli enti preposti alla catena del soccorso e assistenza per aiutare il volontariato a mantenere l’impegno, cosa già resa difficile dal deterioramento dei rapporti tra le persone a causa della pandemia".