I Gatti Mézzi suoneranno ancora insieme? Gli indizi ci sono tutti e in poche ore hanno fatto impazzire i ‘vecchi’, affezionatissimi fan. Francesco Bottai e Tommaso Novi per ora non confermano niente. Bocche cucite ma qualcosa, almeno sui social, si sta muovendo e non è certo passato inosservato. Era l’11 gennaio 2017, quando il duo annunciò una pausa di due anni poi diventati molti di più.
Adesso a dare speranze a chi ha amato la loro musica e i loro racconti ironici, irriverenti e romantici è stata una storia pubblicata su facebook – con Tommaso e Francesco sulla sabbia della loro amata Marina - e una frase apparsa lo scorso 1° novembre dopo un lunghissimo periodo di silenzio: "È permesso? Si pole?". L’accoglienza a braccia spalancate è stata unanime. Da "Non scherzate coi nostri sentimenti" a "Gli Oasis un vi legano nemmeno le scarpe! Vogliamo la vostra reunion...". E se qualcosa, così sembra, sta davvero bollendo in pentola ci sarà però da attendere almeno fino al 2025, a 20 anni esatti dalla nascita dei Gatti Mézzi. In cantiere non ci dovrebbe essere un nuovo album (anche se in molti lo stanno chiedendo) ma un paio di concerti sicuri (prima data: Pisa, ovviamente) e qualche altro live in giro, occasione per riascoltare (finalmente) le canzoni entrate nel cuore dei pisani. Da "Tragedia dell’estate" a "Cacciucco blues", da "Ir Gallaccio di Riglione" a "Dar Salvini", da "Morirò d’Incidente stradale" (colonna sonora di "Fino a qui tuto bene" del regista pisano Roan Johnson e candidata il premio di ‘Miglior canzone originale’ ai Nastri d’Argento 2015) a "La zuppa e ‘r cacciucco". Brani che raccontano storie, personaggi, sentimenti, modi di dire mescolando jazz, swing, blues, cantautorato e vernacolo, stile e personalità che – senza mai prendersi troppo sul serio - hanno portato anche a belle collaborazioni in ambito musicale. Cinque album – "Anco alle puce ni viene la tosse", "Amori e fortori", "Struscioni", "Berve fra le Berve", "Vestiti leggeri" -, la vittoria del Premio Ciampi nel 2007, il sold out al Saschall di Firenze, il live a Montreal durante il tour canadese, Parigi, Bruxelles, i concerti a ciclo continuo. Poi lo stop: per Tommaso Novi, piano, voce e fischio, e Francesco Bottai, chitarra e voce, sono arrivati i progetti da solista, le incursioni nel teatro e nella scrittura, l’insegnamento. Ma sempre divisi, separati, lontani. Almeno fino ad oggi.
Francesca Bianchi