"Nel mondo dello sport i genitori sono sempre più pretenziosi. Avendo determinate pretese spesso accade che si lamentino della gestione dei ragazzi e armati di cronometro alla mano contino i minuti di gioco in campo dei propri figli". Lo dice il direttore sportivo del Fratres Perignano, Fabrizio Impeduglia. "Un altro fenomeno diffuso? Spesso gli allenatori lamentano un altro comportamento diffuso tra i genitori: si piazzano dietro la rete e dispensano consigli e tattiche di gioco ai propri figli che, spesso e volentieri, cozzano con le direttive del mister. Ma non solo. Ci sono genitori che, di fronte ad uno sbaglio commesso dal ragazzo, tendono a difenderlo piuttosto che ascoltare l’opinione dell’allenatore o del dirigente sportivo".
Si parla di ragazzini dai 6 fino ai 17 anni con il sogno del pallone.
"E più si scende con l’età e maggiori saranno le disquisizioni tecniche per quisquiglie. Probabilmente, mentalmente vedono i figli già in Serie A. Un’illusione alimentata da un fenomeno che si è diffuso negli ultimi anni: le società professionistiche puntano su baby calciatori provenienti dalle società dilettantistiche già dai 5-6 anni di età, in modo da acquisirli per primi - quando ancora non sanno né leggere né scrivere - ma la maggior parte viene rispedita al mittente dopo pochi anni con il conseguente impatto psicologico sui piccoli accompagnato dalla delusione dei genitori precedentemente esaltati".
E i ragazzi?
"Quando sono ancora piccoli subiscono psicologicamente la pressione dei genitori, mentre intorno agli 11, 12 e 13 anni, a seconda del carattere, reagiscono contro l’interferenza della famiglia, mentre altri - al contrario - si scagliano contro l’allenatore appoggiando il genitore. Negli ultimi anni è frequente che l’intransigenza delle famiglie porti i giovani talenti a cambiare squadra. Lo loro permanenza in una società spesso non supera i 10 anni".
Le tensioni possono esserci anche in campo?
"Nella scuola calcio le partite generalmente sono festose e si concludono in un clima sereno, anche se a volte possono verificarsi degli eccessi, nel settore giovanile, invece, possono verificarsi con più frequenza intemperanze ed eccessi verbali da parte dei genitori contro la squadra avversaria, ma soprattutto contro allenatore e arbitro".
Ilaria Vallerini