La Normale sta lavorando per evacuare da Gaza una sua dottoranda rimasta bloccata a causa del conflitto. Ghadir, 27 anni, è una dottoranda palestinese di quasi 28 anni, con tre lauree, che ha vinto il concorso di ammissione alla Scuola Normale e che ieri avrebbe dovuto partecipare a Palazzo della Carovana alla cerimonia di accoglienza dei 108 nuovi studenti del corso di perfezionamento e invece non c’era perché bloccata a Gaza. "Siamo pressoché quotidianamente in contatto con lei e sta bene - ha detto Guglielmo Meardi (nella foto), preside della classe di Scienze politico-sociali - ma purtroppo la situazione è estremamente complessa". Ghadir, ha ricordato il professore, "è una ragazza particolarmente meritevole visto che ha superato un concorso difficilissimo al quale ha partecipato una quindicina di candidati ma purtroppo non può ancora godere di quel posto che si è guadagnata. Si trova ancora nella Striscia anche se non nella sua abitazione dalla quale è fuggita a causa dei bombardamenti".
La giovane palestinese è senza passaporto perché lo aveva consegnato all’ambasciata per il visto prima che scoppiasse il conflitto con Israele. La Scuola Normale con i suoi uffici, ha assicurato il preside Meardi, "sta facendo tutto il possibile per aiutarla a raggiungerci e a farlo con una situazione di sufficiente tranquillità per lei e per la sua famiglia, ma in questo momento è davvero molto difficile, anche sotto il profilo legato strettamente alle comunicazioni che spesso in questi giorni con Gaza sono impossibili perché la striscia è spesso isolata".
Il preside ha anche ricordato che negli anni "la Normale ha vissuto situazioni complicate con studenti provenienti da Paesi dove c’erano stati colpi di Stato o guerre civili, anche lo scorso anno selezionammo un ricercatore dall’Ucraina che dopo qualche difficoltà riuscì ad arrivare a Pisa: la situazione dì Ghadir oggi è certamente la più complessa che siamo chiamati ad affrontare e speriamo che, come è avvenuto per il suo collega ucraino, la vicenda vada a buon fine e anche lei possa venire a studiare qui dove tutti siamo impegnati a garantire condizioni di sicurezza e di libertà nello studio".
Gab. Mas.