Circa 300 foto, ma anche documenti e oggetti. Un racconto in gran parte inedito che ricostruisce l’uomo insieme al politico. "Giacomo Matteotti. La forza delle idee, i valori della nostra democrazia" è il titolo dell’iniziativa curata dal Cidic-Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura dell’Università di Pisa, ‘contenitore’ di eventi che prende il via oggi. Tra questi "Ritratto per immagini" ovvero la mostra che da domani fino all’11 aprile sarà visitabile gratuitamente al Museo della Grafica. Promossa dal Comitato nazionale per il centenario della morte e inaugurata alla Camera dei Deputati ad ottobre 2023, arriva oggi a Pisa. Il professor Maurizio Degl’Innocenti, presidente del Comitato e curatore – con il professor Stefano Caretti – del volume edito da Pisa University Press che porta lo stesso titolo della mostra, sottolinea due obiettivi: "Restituire un Giacomo vivo, allontanandolo dall’etichetta di martire, e lanciare un messaggio per le nuove generazioni riconoscendo nella figura di Matteotti i valori identitari dell’Italia repubblicana".
Cosa vuol dire un Giacomo vivo?
"Le testimonianze presenti in mostra, concesse dalla Fondazione di studi storici Filippo Turati, documentano l’attività culturale e sportiva di Giacomo, gli studi giuridici e soprattutto i rapporti con moglie Velia e i figli. Velia, personaggio importante, educata e formata dal fratello tenore Titta Ruffo. Quello tra Giacomo e Velia è stato un sodalizio umano ma anche culturale e politico". Poi c’è il Matteotti socialista, riformista, combattente per la democrazia e la libertà. "Il percorso segue Matteotti nella sua attività di organizzatore di leghe, cooperative, circoli nel Polesine. Lo ‘ascoltiamo’ parlare di istruzione diffusa come strumento principale per la mobilità sociale, battersi per una ricostruzione del Paese su base democratica. Matteotti è stato un deputato attivo su temi aperti ancora oggi come la finanza e il bilancio dello Stato, la riforma della burocrazia (per la quale fu segretario della apposita commissione parlamentare nel 1921), la pianificazione territoriale e urbana compreso il verde pubblico, il funzionamento delle istituzioni parlamentari e, in ultimo, l’ordinamento internazionale che, nel rifiuto di ogni nazionalismo dopo Versailles, contemplasse già gli Stati Uniti d’Europa".
Quali scatti e oggetti troveremo in esposizione?
"Le immagini di Pastorel, fotografo dell’epoca, che su firmò tutta la documentazione sul ritrovamento del cadavere e sul trasporto. Presenti anche nastri e vessilli funerari e una borsa, custodita e concessa dalla famiglia. L’ultima immagine ritrae la corona che il Presidente della Repubblica il 1° giugno depone sul lungotevere Arnaldo da Brescia a significare che nei valori riconducibili alla memoria di Giacomo Matteotti si debba riconoscere l’intera comunità nazionale".
Come proseguirà il viaggio della mostra?
"Alla Camera dei Deputati sono seguite le tappe al Polo museale dell’Università Sant’Orsola di Napoli e all’Archivio di Stato della Reggia di Caserta. In calendario Archivio di Stato di Napoli, Londra, l’Accademia dei Lincei, Bolzano, Monaco di Baviera. Con l’auspicio che le celebrazioni possano continuare anche nel 2025".
R. P.