LORENZO GREMIGNI
Cronaca

Il vernacolo pisano piange Peluso. Era l’anima della "Brigata dei dottori"

Si è spenta a 90 anni una delle più grandi voci popolari cittadine

Peluso sul palco e l'omaggio di Mauro da Caprile

Pisa, 5 aprile 2018 - E' morto all'età di 90 anni Giancarlo Peluso. La camera ardente è stata allestita alla Pubblica Assistenza in via Bargagna. I funerali saranno celebrati giovedì 5, alle 15, nella Chiesa della Sacra Famiglia a Pisanova.

NON SENTIREMO più la sua voce caratteristica, rauca e possente, apostrofare sul palcoscenico la «Sòra ‘Olomba» (interpretata dall’amico di Sempre Atos Davini) in esilaranti battute vernacole. Se ne è andato in punta di piedi la notte tra il 3 e il 4 aprile, dopo un breve ricovero in ospedale, Giancarlo Peluso, il più importante autore contemporaneo di commedie popolari pisane, “astro” del teatro vernacolo e guida da cinquant’anni della conosciutissima “Brigata dei Dottori”.

Nato a Pisa, nel rione Sant’Antonio, nel 1927, di professione stimato ragioniere, era «entrato in Brigata» (come si diceva e si dice) nel 1946 a fianco di Giulio Pinori e Aldo Potestà, per prendere man mano le redini del gruppo interpretando i ruoli principali di tutto il repertorio e scoprirsi, negli anni Settanta e Ottanta, autore di copioni vernacoli di assoluto successo: commedie come «La gita premio», «La ‘otta», «Le ‘orna», «La Di..vino ‘ommedia» e molte altre rappresentano quanto di meglio ha saputo offrire il teatro popolare pisano moderno, con un successo di pubblico attestato da migliaia di repliche all’insegna del «tutto esaurito» e da premi e riconoscimenti in tutta Italia.

Dominatore incontrastato della scena vernacola degli ultimi decenni, scrittore di monologhi (celeberrima tra tutti «La gita ar mare») e poesie raccolti in volumi andati a ruba (Granchiassecchi, Pizziotti, Pupurrì e altri), Peluso con la sua intelligente ironia e un carattere deciso ma garbato era il vero «capocomico» vecchio stampo, in grado di guidare con sicurezza la «sua» Brigata fin quasi a novant’anni, quando ha dovuto lasciare a malincuore quel palcoscenico su cui aveva passato la vita. Collaboratore assiduo del trimestrale «Er Tramme» diretto da Benozzo Gianetti, partecipante immancabile ai revivals delle grandi operette degli anni Novanta, Peluso ha incarnato il parlare vivo della città di un tempo e quell’ironia innata nei pisani di una volta che sapeva trarre da situazioni di ogni genere l’occasione di un sorriso.

Dopo la scomparsa di Gianfranco Raspolli Galletti, il più importante poeta e studioso di letteratura pisana, avvenuta nel 2014, la morte di Giancarlo Peluso, considerato unanimemente la massima voce popolare pisana nell’ambito della prosa, segna la fine di un’epoca nella cultura linguistica pisana.

* Lorenzo Gremigni è avvocato e cultore di vernacolo pisano