Pisa, 18 novembre 2022 – Sono state 1.143 le chiamate al Telefono Donna, la linea di ascolto e accoglienza del centro antiviolenza della Casa della Donna (che risponde al numero 050561628) nei primi dieci mesi dell’anno. Tante anche le donne che hanno contattato il Centro antiviolenza pisano: in tutto 436 e di queste 306 lo hanno fatto per la prima volta. La novità, però, è che due terzi di esse (294) hanno attivato un percorso di uscita dalla violenza, oltre la metà delle quali (164) fin dal primo contatto. Tre motivi più che validi per prolungare e rafforzare l’intesa e la collaborazione fra la Società della Salute della Zona Pisana e la storica associazione di via Galli Tassi, da oltre 30 anni impegnata nel sostenere e promuovere i diritti delle donne e nel prevenire e contrastare la violenza sulle donne. Che, infatti, nella mattina di venerdì 18 novembre hanno sottoscritto la nuova convenzione per la gestione del Centro antiviolenza e della casa rifugio della Zona Pisana, “due tessere fondamentali del nostro sistema di servizi a sostegno delle donne vittime di violenza” ha commentato il presidente Sergio Di Maio. “Le rilevazioni della Casa della Donna ci dicono due cose, di segno opposto ma entrambe rilevanti – prosegue Di Maio -: da una parte che l’emergenza iniziata nel periodo più duro della pandemia è ben lungi dall’essersi esaurita come dimostra il numero elevato di chiamate e contatti con il centro antiviolenza; dall’altra, però, cresce anche la consapevolezza delle donne sulla possibilità di liberarsi dalle catene della violenza. Dubbi non ne abbiamo mai avuti, ma è la conferma che abbiamo fatto benissimo a prolungare e rafforzare la collaborazione con la Casa della Donna”. La nuova convenzione arriverà fino al 2025 e prevede un impegno della SdS Pisana pari a 127mila euro, 32mila in più rispetto alla precedente. “Abbiamo potuto farla a partire dal fatto che la Casa della Donna è l’unica realtà della Zona Pisana registrata nell’elenco regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio, gli unici soggetti abilitati a gestire questa tipologia di servizi” spiega Valentina Bertini, componente dell’assemblea dei soci SdS con delega per le pari opportunità. “Il motivo per cui abbiamo deciso d’incrementare le risorse? Mi sembra emerga chiaramente dai dati: il fenomeno è in crescita e va contrastato, ma aumentano anche le donne che chiedono aiuto e dobbiamo sostenerle”. “Siamo molto soddisfatte di questa nuova convenzione con Sds e delle nuove risorse stanziate per il centro antiviolenza e la casa rifugio, che ci consentono di programmare con maggiore stabilità i nostri servizi” sottolinea Carla Pochini, presidente della Casa della donna. “È una garanzia che si unisce a quella dell’amministrazione provinciale, che ci ha assegnato in comodato gratuito per cinque anni, la sede di via Galli Tassi: due sostegni fondamentali che arrivano al momento giusto dato che dal 2020, anno della pandemia, le donne che chiamano il nostro Telefono Donna sono in costante aumento e dunque abbiamo dovuto compiere un grande sforzo per intensificare i servizi di accoglienza e supporto”. “Questa nuova convenzione con Sds - spiega Giovanna Zitiello, coordinatrice del centro antiviolenza pisano - rappresenta un segnale importante per tutte le donne che subiscono violenza e che ogni giorno chiedono aiuto al nostro centro anche grazie ad una rete capillare di sportelli antiviolenza che dal 2018 abbiamo progressivamente attivato nei comuni della Zona pisana. Lavorare in rete sul territorio con istituzioni ed enti locali, costruire sinergie e servizi di prossimità è fondamentale per prevenire e contrastare la violenza sulle donne e questa convenzione offre un contributo importante anche in questa direzione”. Il centro antiviolenza è la porta d’accesso ai servizi di contrasto alla violenza sulle donne: assicura un servizio di ascolto, con colloqui telefonici e incontri preliminari, e accoglienza, garantendo la protezione delle vittime. Ma anche assistenza psicologica e legale, supporto ai minori vittime di violenza assistita e orientamento all’autonomia abitativa. Fondamentali i percorsi di accompagnamento personalizzati di protezione e sostegno, costruiti insieme alla donna e formulati nel rispetto delle sue decisioni e tempi. Il tutto partecipando alle reti territoriali interistituzionali promosse dagli enti locali. La casa rifugio, invece, è una struttura ad indirizzo segreto che fornisce alloggio sicuro alle donne che subiscono violenza e ai loro bambini a titolo gratuito con l’obiettivo di proteggerli salvaguardarne l’incolumità fisica e psichica. È qui, infatti, che viene definito ed attuato il progetto personalizzato volto alla fuoriuscita delle donne dalla violenza, provvedendo anche alla cura di eventuali minori a carico, nei tempi e con le modalità condivise con la donna accolta, fornendo anche adeguati servizi educativi e di sostegno scolastico nei confronti delle figlie e dei figli delle donne che subiscono violenza.
CronacaGioco di squadra tra Società della Salute e Casa della Donna contro la violenza di genere