"Lascia perplessi quanto successo in Giunta regionale rispetto al nuovo Piano Integrato del Parco. Dopo tutte le prese di posizioni, i convegni e le manifestazioni organizzate contro quel progetto che contiene al suo interno la leva per la realizzazione della Base e per la cementificazione del Parco, il fatto che la Giunta abbia trattato questo passaggio come una sorta di atto dovuto, apre nuove pericolose fratture che mettono in seria difficoltà la posizione del Pd nei passaggi che verranno".
Il segretario dei Giovani democratici e consigliere comunale, Enrico Bruni, cannoneggia la giunta regionale e pur scegliendo il linguaggio felpato della politica attacca ad alzo zero il governo regionale: "Sorprende che, trattandosi di un piano controverso, che ha riscosso molte critiche dal mondo ambientalista e dalle diverse componenti del centrosinistra, e sul quale pende un parere legale del professor Carmelo D’Antone che ne mette in discussione i contenuti più controversi, si sia arrivati ad un via libera senza promuovere un confronto approfondito. Nel piano vi sono elementi fortemente critici, in particolare relativi alla gestione delle aree contigue, con l’espropriazione di competenze fondamentali per l’ente Parco". Bruni non usa mezzi termini e parlando dell’ipotesi di realizzare la base dei carabinieri nell’area del Cisam a San Piero non esita a definirla un "ecomostro" impossibile da realizzare "senza consumi di suolo all’interno di un’area superprotetta" e con "il rischio reale di un’apertura di infrazione da parte dell’Unione Europea". Infine, Bruni avverte Giani: "Un indebolimento del Parco naturale e la realizzazione di un progetto in aperto contrasto con le finalità di un’area protetta Patrimonio della Biosfera dell’Unesco, rappresenterebbero un caso nazionale, non soltanto contro il buonsenso, ma in aperta opposizione alla linea nazionale e alle scelte della nostra comunità socialista e democratica".