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Il giro della Toscana per far ridere pazienti e famiglie: la pandemia non ferma Ridolina

I clown Doda e Bazar hanno percorso oltre 7500 chilometri per portare un sorriso ai pazienti di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santa Chiara e alle loro famiglie

Doda e Bazar dell'associazione Ridolina

Pisa, 2 marzo 2021 – La pandemia non ha fermato il sorriso: quello che l’Associazione Ridolina continua a portare in giro per la Toscana. E così a oggi sono oltre 7.500 i chilometri che Antonietta Oristano, alias dottoressa Doda, e Francesco Pisani, alias Dottor Bazar, clown fondatori dell’Associazione Ridolina, hanno percorso per regalare sorrisi e spensieratezza a oltre 100 famiglie di piccoli pazienti. A marzo 2020, a causa del COVID-19, il loro lavoro ventennale nel reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa è stato interrotto, ma loro non si sono fermati: “Non abbiamo mai pensato di lasciare soli i nostri pazienti e le loro famiglie. I giorni subito dopo l’interruzione sono stati duri per tutti: per i bambini e i genitori che in reparto affrontavano situazioni delicate; per noi che da sempre viviamo dei loro sorrisi” ha dichiarato Antonietta Oristano. Per questo Doda e Bazar si sono attivati: dapprima con giochi e clownerie tramite il digitale, poi durante l’estate con l’ideazione di un day hospital circense sotto le finestre del reparto e a novembre con “Ridolina Zona Arcobaleno”. Da allora balconi, giardini, strade e piazze sono diventati la loro nuova corsia: “Abbiamo percorso oltre 7.500 chilometri, attraversando la Toscana in lungo e in largo. L’obiettivo era portare la clownterapia nelle case dei nostri attuali pazienti, di ex pazienti, ma anche di famiglie dove il paziente non c’è più. Le relazioni che in questi venti anni si sono create sono tante e indissolubili” ha dichiarato Francesco Pisani. Un’attività che ha impegnato i due clown dai 3 ai 4 giorni a settimana, per un totale di 8/10 ore al giorno: “Il freddo e la pioggia non ci hanno fermato. Crediamo molto nella clownterapia, nei benefici che ha sul percorso di cura del paziente e nonostante da venti anni la svolgiamo da professionisti, non ci siamo tirati indietro quando ci siamo resi conto che in questi mesi lo avremmo fatto da volontari” hanno detto entrambi. La voglia che Doda e Bazar hanno di tornare in reparto è tanta. Per questo lo scorso ottobre hanno lanciato una petizione e stanno lavorando, insieme ad altre realtà di clown in tutta Italia, a una proposta di legge nazionale per il riconoscimento del clown come figura professionale. A.M.