È stata inaugurata ieri a Palazzo Blu la mostra "Gli esploratori dell’infinito. Dal romanzo di Yambo al graphic novel", dedicata alla figura del regista, giornalista, autore, fumettista e illustratore pisano Enrico de’ Conti Novelli da Bertinoro, in arte Yambo, e al graphic novel di Davide La Rosa e Armin Barducci. L’esposizione nasce per celebrare i 150 anni dalla nascita del poliedrico autore di Pisa. Nato il 5 giugno 1874, Yambo è figlio del famoso attore teatrale Ermete ed è ricordato oggi soprattutto come autore di romanzi per ragazzi. Yambo però è una personalità molto poliedrica, un artista geniale e vivace i cui interessi spaziano dal giornalismo (è stato redattore per anni de La Nazione) alla regia cinematografica (è lui a firmare il primo film di fantascienza italiano, "Un matrimonio interplanetario" del 1910), dalla scrittura per il teatro alla creazione di una fortunata compagnia di burattini, e infine al fumetto. Una vasta attività culturale che gli ha meritato l’appellativo di "eclettico fra due secoli".
"Yambo ha rappresentato una parte della toscanità tra Ottocento e Novecento - dice il professor Fabio Gadducci, responsabile della mostra a Palazzo Blu - . Si è occupato di talmente tanti aspetti a cavallo tra modernità e tecnologia che risulta attuale ancora oggi, al punto che lo reputo un veicolo per avvicinare i giovani alle materie scientifiche. Una eco, la sua, che è stata ripresa da due capaci autori moderni, La Rosa e Barducci, che si sono ispirati alle sue opere per realizzare una vera e propria graphic novel partendo dal testo di fantascienza per ragazzi del 1906, "Gli esploratori dell’infinito", che è anche il titolo della nostra mostra". Durante l’esposizione saranno presentati uno dei quadri creati dall’artista pisano, recentemente riscoperto. Una seconda sezione è invece dedicata al graphic novel realizzato da Davide La Rosa e Armin Barducci e ispirato al romanzo. Il percorso della mostra si completa anche con alcuni bozzetti di scenografie realizzati da Yambo, le copertine dei romanzi da lui disegnate e il video di un suo film, conservato al Museo del Cinema di Torino. L’esposizione su Yambo resterà aperta fino al 17 novembre nel nuovissimo spazio al quinto piano di Palazzo Blu.
M.F.