GABRIELE MASIERO
Cronaca

Gli ottant’anni dalla Liberazione. Conti nel solco di Papa Francesco: "Corsa al riarmo foriera di sventure"

Celebrazione istituzionale ieri in Logge dei Banchi, con tutte le istituzioni cittadine e locali presenti. Mazzeo, presidente consiglio regionale: "Un pensiero alle donne della Resistenza, coraggiose e forti".

Celebrazione istituzionale ieri in Logge dei Banchi, con tutte le istituzioni cittadine e locali presenti. Mazzeo, presidente consiglio regionale: "Un pensiero alle donne della Resistenza, coraggiose e forti".

Celebrazione istituzionale ieri in Logge dei Banchi, con tutte le istituzioni cittadine e locali presenti. Mazzeo, presidente consiglio regionale: "Un pensiero alle donne della Resistenza, coraggiose e forti".

di Gabriele Masiero

"Celebriamo oggi gli 80 anni da quel 25 aprile 1945 che segnò la fine della guerra, la liberazione dal nazifascismo e l’inizio di una storia nuova per il nostro Paese. Oggi, molti popoli aspettano ancora il loro 25 Aprile. Le armi continuano a parlare e provocare morti e la corsa al riarmo può essere solo foriera di sventure e di nuova linfa per quella “Guerra mondiale a pezzi” di cui aveva parlato papa Francesco". Lo ha detto il sindaco Michele Conti intervenendo alle celebrazioni istituzionali per la festa della Liberazione, che si è svolta ieri, come di consuetudine in Logge di Banchi.

E il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha voluto ricordare "quei pisani, ragazzi poco più che adolescenti, che salirono sui monti, attraversarono campagne e fiumi, rischiando ogni giorno la vita per restituire libertà e dignità al nostro territorio: penso alle donne pisane, coraggiose e silenziose protagoniste della Resistenza, che offrirono cure, rifugio e supporto, e che furono fondamentali nel garantire la sopravvivenza stessa dei movimenti partigiani, come ‘Unica’, Giuseppina Pillitteri Garemi, l’unica donna di Pisa stabilmente in formazione con la 23/A Brigata Garibaldi, nel distaccamento Nevilio Casarosa, dove svolgeva attività di dattilografa e di infermiera, mantenendo i collegamenti con il Comitato di Liberazione nazionale e fu fra i partigiani che il 2 settembre entrarono in città andando incontro alle truppe alleate".

Conti ha poi sottolineato che il "25 aprile di 80 anni fa contiene in sé i semi di quello che saremmo stati in futuro e grazie a quel seme di libertà, gli italiani poterono godere di decenni di crescita e di benessere, sviluppare la propria arte e creatività per o sviluppo e il progresso del Paese, furono protagonisti nella fondazione della Comunità europea oggi Unione per evitare nuove guerre nel continente. Un seme di libertà e di pace per tutti, che va curato e custodito ancora oggi, di fronte a tante guerre che continuano a portare morti e sofferenze". E ha infine ricordato Papa Francesco che "ci ha insegnato che non dobbiamo mai perdere la speranza e che sta a noi lottare per affermare i diritti dell’uomo, scritti nella Costituzione, nei documenti delle grandi istituzioni internazionali ma che necessitano ogni giorno di essere difesi e applicati".

Alla cerimonia hanno partecipato le autorità cittadine a cominciare dal prefetto Maria Luisa D’Alessandro, che ha aperto gli interventi istituzionali richiamando la necessità di una partecipazione collettiva e condivisa alla festa nazionale.

In prima fila anche i vertici locali delle forze armate e delle forze dell’ordine, il questore Raffaele Gargiulo, numerosi esponenti della Giunta comunale, i consiglieri regionali Elena Meini (Lega) e Andrea Pieroni (Pd), il presidente del consiglio comunale Alessandro Bargagna e consiglieri comunali di centrodestra e centrosinistra.