FRANCESCA BIANCHI
Cronaca

Gli stereotipi di genere. Il podcast dei ragazzi

Come scovarli e capire quanto (ancora) condizionino vita e scelte. I ragazzi delle classi terze della media Mazzini scrivono "Come una femmina".

Gli stereotipi di genere. Il podcast dei ragazzi

Un podcast creato tra i banchi di scuola, per imparare a riconoscere gli stereotipi di genere, scovarli (perché, a volte, si nascondono davvero molto bene) e capire quanto (ancora) condizionino vita e scelte. A realizzarlo, con un lavoro stimolante ed impegnativo, sono stati i ragazzi delle classi terze della media Mazzini di Pisa, guidati dal professor Antonino Meo. Dal podcast intitolato "Come una femmina" (che ha visto anche la collaborazione della Casa della Donna di Pisa ed è stato fortemente sostenuto dalla dirigente Beatrice Lambertucci) è nata anche una mostra, inaugurata allo spazio espositivo Sms alle Piagge durante la festa di fine anno del comprensivo Tongiorgi, grazie al patrocinio del Comune di Pisa. Una mostra che, tra giugno e luglio, rimarrà poi visibile negli spazi della scuola, in via Gentileschi e che rappresenta, di fatto, non solo la ‘risposta del Tongiorgi’ all’invito rivolto alle scuole dal ministro Valditara scattato sull’onda emotiva dell’omicidio di Giulia Cecchettin ma anche una riflessione in linea con il quinto obiettivo dell’Agenda 2030.

Cinque le sezioni che ‘mappano’ lo stato dell’arte degli stereotipi di genere. Tante le domande a cui gli studenti (che si sono occupati di tutto: ricerche, testi, musiche e montaggio del podcast) hanno cercato di rispondere con analisi approfondite e puntuali: dove nascono, i settori in cui sono maggiormente presenti, quanto ci influenzano, quanto e in che modo possono tradursi in atti di discriminazione e violenza.

Ma dove si insinuano gli stereotipi di genere? Nella comunicazione, nel linguaggio giuridico e anche nella toponomastica (anche se il trend qui è in positivo: ci sono sempre più strade intitolate e donne). Ancora: i ragazzi hanno analizzato il rapporto tra diritti e stereotipi di genere, hanno studiato la comunicazione non verbale (pubblicità di ieri e oggi, film, tv, spazi domestici, design e persino la segnaletica stradale). Altri settori presi in considerazione sono stati lo sport e i giochi infantili fino ad arrivare al mondo del lavoro. "I dati statistici – affermano i ragazzi – confermano che l’impiego delle donne è in aumento ma quello che manca è un lavoro culturale affinché le scelte siano veramente libere da condizionamenti".