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Grande festa per Elena Guerra. Il 20 ottobre sarà proclamata santa

Il prossimo 20 ottobre a Roma sarà proclamata santa la beata Elena Guerra, fondatrice delle suore Oblate dello Spirito Santo a Lucca. I discendenti si dicono onorati e commossi per questo riconoscimento, che sottolinea l'importanza dell'apostolato missionario e dell'impegno solidale della Congregazione.

Stefano Ghilardi

Stefano Ghilardi

Manca ormai meno di un mese alla proclamazione come santa della beata Elena Guerra, in programma il 20 ottobre a Roma. "Noi discendenti siamo onorati e commossi", dice Stefano Ghilardi, pisano, pronipote della beata lucchese che il 20 ottobre diventerà ufficialmente santa. Stefano sarà a Roma per l’occasione, con lui anche il fratello Fabrizio e gli altri pronipoti da parte materna, Giulio Cesare e Elena Guerra, tutti già presenti per la sua beatificazione celebrata nel 1959. Sessantacinque anni dopo arriva la canonizzazione, "una notizia - dice Ghilardi - che le suore oblate dello Spirito Santo, la Congregazione fondata a Lucca dalla mia prozia nel 1882, attendevano da tempo. Insieme a loro e ai tanti fedeli che seguono e apprezzano le attività spirituali e sociali dell’istituzione, anche noi, come discendenti della famiglia che ha dato i natali alla nuova santa, abbiamo accolto la notizia con grande commozione".

Ad aiutare suor Elena Guerra nell’acquisto del monastero il fratello Almerico, vescovo di Lucca, mentre "l’ultimo dei fratelli, Guido, era un notaio ed è da lui che tutti noi discendiamo". "Mia madre sarebbe contentissima - aggiunge Ghilardi - , mi ricordo quando mi parlava di lei: la devi prendere come esempio, ha studiato nonostante le enormi difficoltà del tempo, devi essere buono e credere in lei". La Congregazione delle suore Oblate dello Spirito Santo fu istituita, su iniziativa di Elena, a Lucca e fonda la propria consacrazione sul servizio alla Chiesa e alla società impegnandosi particolarmente nell’educazione culturale e religiosa della gioventù, nell’assistenza ai bisognosi e nell’attività missionaria. Nel corso della seconda guerra mondiale, racconta ancora Ghilardi, "sotto l’occupazione tedesca, pur consapevoli dei rischi che correvano, le suore offrirono ospitalità e assistenza alle tante vittime della feroce persecuzione nazista". Ancora oggi i valori di Elena sono portati avanti dalla Congregazione e, conclude Ghilardi, "il riconoscimento che con il suo decreto, il Papa ha voluto esprimere sia a Elena, quale testimone dello Spirito Santo, sia alle suore della Congregazione, per molti sottolinea l’importanza che la Chiesa dà all’apostolato missionario nel mondo, cogliendone l’impegno solidale e generoso, profuso in Paesi lontani e in momenti difficili". S.T.