Rispetto significa guardarsi indietro per poter andare avanti. Guardarsi alle spalle perché nessuno resti un passo indietro. Silvia, la mamma che ha due figlie con disabilità, combatte da una vita con la mancanza di risposte. Nella vicenda dei tagli all’assistenza specialistica "la politica si è dimostrata incapace di darci ciò che vogliamo", ci racconta. Risposte, appunto. Perché a chi deve dare un domani ai propri ragazzi, renderli il più possibile autonomi, pensando all’angosciante ’dopo’, nulla importa dei rimpalli e delle accuse reciproche, delle sbrosciate e dei ragionamenti, dei proclami di destra e di sinistra. Indipendentemente dall’esito del consiglio comunale di giovedì. Non c’è tempo. Mentre si parla, nelle scuole gli studenti con disabilità hanno già cambiato i loro punti di riferimento inficiando il lavoro di anni, hanno fatto un passo indietro e non uno avanti, come si dovrebbe fare sempre sui banchi. Trovare le risorse per i bambini con disabilità "vedendoli – spiega la stessa Silvia – come un valore, e non come un peso o una spesa" è una priorità. E, come tutte le priorità, l’emergenza in questo caso non è solo nazionale ma anche della nostra città, servono solo unità e volontà. Il resto, davvero, non conta.
CronacaGuardarsi indietro e andare avanti