MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

’Guerra sulle armi’ in Ateneo . Scontro politico fra gli studenti

In Unipi è guerra sulle armi dopo la decisione dell’Università di Pisa di inserire nello statuto la totale esclusione da...

Il rettore di Unipi Riccardo Zucchi

Il rettore di Unipi Riccardo Zucchi

In Unipi è guerra sulle armi dopo la decisione dell’Università di Pisa di inserire nello statuto la totale esclusione da qualsiasi tipo di ricerca o progetto legato allo sviluppo delle armi. La scelta, spiegata dal rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi a La Nazione, ha infatti spaccato l’opinione della destra e della sinistra studentesca. Da una parte, la direttrice nazionale di Azione Universitaria e studentessa pisana Annalisa Maggi ha attaccato dicendo che "mascherate dietro l’idea di una ‘cultura di pace’, queste proposte rappresentano, un attacco diretto alla libertà accademica e una visione ideologica e miope che rischia di relegare l’Ateneo all’irrilevanza scientifica".

La questione, secondo Maggi, è che "L’innovazione nasce anche in contesti militari e ha ricadute positive per tutta la società e per l’università stessa". Le ricerche sulle armi - che Unipi ribadisce di non aver mai avallato - possono infatti "contribuire a finanziare l’ateneo" pesantemente colpita dai tagli al fondo di finanziamento ordinario per circa 16,5 milioni di euro. "Oggi, a causa di una pessima gestione finanziaria da parte del rettore Zucchi - accusa Maggi -, Unipi taglia servizi e aumenta le tasse agli studenti per ripianare il bilancio. Ogni progetto di ricerca, inclusi quelli in ambito militare, porta finanziamenti essenziali. Rinunciare a questi progetti significa tagliare ulteriormente servizi o imporre nuove tasse, mentre le grandi industrie si rivolgeranno a centri di ricerca più lungimiranti".

Immediata la risposta di Sinistra Per, che in una nota ha scritto che "ci dispiace leggere questi commenti, non solo per i contenuti ma anche per l’evidente falsità dei termini. L’eliminazione della collaborazione con chi progetta sistemi d’arma è un importante segno di resistenza dell’università come presidio democratico. In una società che è sempre più colorata dalla militarizzazione degli spazi civili - conclude Sinistra Per - il nostro è un atto di disobbedienza che libera la ricerca dai vincoli di un mercato mortifero e lontano dalla costruzione del sapere".

Mar.Fer.