
Medici in corsia (foto di repertorio Businesspress
"Ogni componente del delicato sistema delle Aziende ospedaliero universitarie dovrebbe occuparsi delle problematiche di propria competenza senza invadere tematiche che spettano ad altri, più preparati". Anche l’Associazione docenti e ricercatori universitari pisani (Adrup) interviene contro il segretario regionale del sindacato Anaao, Gerardo Anastasio, che aveva espresso un giudizio critico sulla qualità della scuola di medicina di Unipi, "soltanto 28esima tra le 40 facoltà prese in esame". Adrup ha infatti definito la polemica "un mero interesse politico-sindacale o probabilmente personale del suo rappresentante". "Sarebbe troppo semplice ribattere al segretario Anaao citando altri autorevoli classificatori internazionali (Ntu, Qs, SCimago) che vedono la nostra scuola di medicina tra le prime 250 al mondo e tra le prime 10 nazionali. Nonostante le continue maldicenze sulla componente accademica - continua la nota -, fortunatamente in Aoup il rapporto professionale tra ospedalieri e universitari è ancora rispettoso e collaborativo, con grande beneficio per l’assistenza ai pazienti e per la resistenza al rapido declino del sistema sanitario".
In merito a ciò, l’Adrup aggiunge anche che "da parte della classe politica" c’è stato un mancato arresto del "progressivo declino verso il quale stanno portando il sistema sanitario nazionale (ssn) e, di conseguenza quello regionale, con inevitabile forte impatto sulle Scuole di Medicina". Eppure, continua l’associazione, "sempre più frequentemente, a livello nazionale, regionale, locale, sono le università ad assicurare, con il proprio personale medico, il pieno svolgimento delle funzioni assistenziali. Questo avviene superando di gran lunga le ore di attività assistenziale che ci richiedono: impegno che non sempre viene riconosciuto dal ssn, dalle aziende sanitarie, e, per l’appunto, da alcuni sindacati dei medici ospedalieri". L’associazione spiega anche che l’impegno sanitario va costantemente a scapito delle attività di didattica e di ricerca, che vengono trascurate. "Proseguendo su questa strada - avverte Adrup - la qualità di didattica e ricerca andranno degradando, con un declassamento di tutte le scuole di medicina e quindi delle università italiane". Dunque il messaggio che Adrup vuole mandare è che "i sindacati dei medici ospedalieri si preoccupino meno di migliorare la didattica e più delle problematiche del ssn. Si impegnino - conclude la nota - a ottenere più risorse, contrastare la deriva aziendalista, riportare la sanità nelle mani di chi la conosce veramente (e non gli amministrativi e gli ingegneri gestionali), contrastare gli sprechi assurdi e migliorare le condizioni lavorative".