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Pierpaolo Magnani, ex assessore
Pisa, 19 febbraio 2025 –
"Tornassi indietro? Correrei da solo e non appoggerei Michele Conti. Non mi sento né di destra né di sinistra, sono definizioni anacronistiche. Salvini? Prima mi piaceva, ora no. Non sono un rosicone, ma mi fa male vedere sprecato quanto avevo fatto".È un fiume in piena Pierpaolo Magnani, ex assessore alla Cultura della giunta Conti (2018-2023), che dopo un anno "sabbatico" dalla politica torna sulla scena pubblica. Venerdì al centro Sms è in programma un incontro aperto alle associazioni del terzo settore, per le quali – assicura – ha "in mente un progetto molto forte e innovativo".
Magnani, riavvolgiamo il nastro. Lei è stato assessore per quattro anni, entrando nella prima giunta Conti dopo la revoca ad Andrea Buscemi?
"Quattro anni che definisco ‘lordi’, perché due sono stati segnati dalla pandemia. Ho lavorato per riaprire spazi inutilizzati, portare la tecnologia al servizio della fruizione culturale e offrire ai giovani occasioni di svago sano".
E poi?
"Dal mio successore tutte queste innovazioni sono state ignorate. Il portale dell’associazionismo, il museo del Parlascio, la rete museale: tutto cancellato. Di fatto, l’assessorato alla Cultura è stato ridotto alle sole manifestazioni storiche".
Si è pentito della sua esperienza nella Lega?
"Non mi sono mai sentito un politico. Sono entrato per caso, ero stanco di come andavano le cose e serviva qualcuno con esperienza nella cultura. Così presi la tessera della Lega, ma non rinnego quanto fatto. Salvini mi piaceva, poi ho dissentito su tutto. Poi, quando ho capito che mi stavano facendo fuori per favorire un progetto culturale di Fratelli d’Italia, ho tentato il tutto per tutto con la lista civica".
Che però non ha funzionato, prendendo lo 0,7% dei voti.
"L’elettorato non ha capito la mia collocazione nel centrodestra, mentre a sinistra Martinelli mi definiva ‘il peggior assessore della giunta Conti’. Chissà se la pensa ancora così. Mi sono fidato, ma ho sbagliato: oggi non appoggerei più Conti".
Di recente ha pubblicato video satirici su Conti e Bedini?
"Rino Gaetano diceva: ‘Rido perché sono una persona seria’. Con la satira ho trovato un modo divertente per dire cose serie. L’unica iniziativa ‘spacciata’ per culturale da questa amministrazione è la famosa ‘partecipata per la cultura’, che in realtà servirà solo da supporto logistico solo per gli stessi eventi di sempre: Luminara e Gioco del Ponte. Niente di paragonabile a Lucca o Firenze, dove i grandi eventi sono stati inizialmente promossi dai privati e non viceversa".
E sulla nomina poi saltata del Teatro Verdi?
"Nel 2023 avevo chiesto una delega gratuita per seguire il museo al Bastione del Parlascio e avevo fatto presente che la legge Severino mi impediva di assumere un ruolo al Teatro. Conti mi escluse dalla prima richiesta e mi rassicurò sulla seconda. Un anno dopo, sappiamo tutti com’è andata a finire".
Ora cosa farà?
"Per quanto mi diverta con i video, la fase della protesta finisce qui. Venerdì sarà il primo passo per costruire, con le associazioni, un gruppo di lavoro in grado di portare in città progetti importanti".