GRETA ERCOLANO
Cronaca

I bagnini scrivono a Meloni: "Tutele per chi salva vite"

Anab si rivolge alla premier per richiedere la statalizzazione del servizio . Matteo Cini, referente Toscana: "Il soccorso in mare è troppo sottovalutato" .

Un bagnino all’opera (foto di repertorio)

Un bagnino all’opera (foto di repertorio)

"Abbiamo inviato una lettera al Premier Meloni e al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini per chiedere che il sistema di salvataggio in mare venga affidato alla gestione dello Stato Italiano, così da porre fine all’attuale gestione da parte dei privati che negli ultimi anni hanno causato una frammentazione del servizio che ha a sua volta, ha generato innumerevoli inefficienze operative". Così Matteo Cini, assistente bagnanti e referente Anab per la sezione Toscana, spiega le ragioni della richiesta fatta dalla sua categoria al governo.

"Troppo spesso noi bagnini ci troviamo a svolgere mansioni che non sarebbero di nostra competenza, come l’accoglienza, la manutenzione, ecc… - spiega Cini -. A questo si vanno ad aggiungere paghe sempre più basse ed ancor minori tutele, è naturale che vi sia un calo del personale, questo tuttavia va ad inficiare sulla sicurezza di tutti gli utenti balneari, meno bagnini equivale a meno controlli".

La carenza di nuove figure può essere attribuita anche al nuovo decreto che a partire dallo scorso 31 ottobre stabilisce che i minorenni non possano più svolgere svolgere l’attività di bagnino di salvataggio o assistente bagnante "Questo è vero ma in parte questo nuovo decreto è un bene e tutela la nostra categoria - prosegue Cini -. L’impiego di personale ancora minorenne porta ad un ulteriore ribasso degli stipendi, è cosa nota che più il personale è giovane e meno viene pagato, oltre che ad un calo della qualità del servizio in quanto l’esperienza di un bagnino ancora minorenne non è paragonabile a quella di chi invece ha passato una vita in mare".

Altra questione molto discussa da Anab è quella della Naspi "Quello del bagnino è un lavoro stagionale, siamo coperti solo sei mesi ma prima riuscivamo ad andare avanti grazie alla disoccupazione che copriva i sei mesi restanti, ora invece sono solo tre i mesi in cui è possibile percepire la Naspi" spiega Cini. Resta il fatto che anche con un passaggio allo statale quello del bagnino rimane un lavoro prettamente estivo "Certo, però magari durante i mesi invernali potremmo essere reimpiegati in altri ambiti di sicurezza - propone Cini -. Inoltre va sottolineato come ormai le stagioni balneari siano sempre più lunghe, i ristoranti all’interno dei bagni iniziano ad aprire a Pasqua e negli ultimi anni gli stabilimenti hanno chiuso verso ottobre/novembre, tuttavia l’obbligo del servizio di sicurezza copre solo il periodo dal 15 giugno al 15 settembre, per questo in passato abbiamo chiesto al sindaco di Pisa di rendere obbligatorio la presenza dei bagnini anche durante il periodo dell’elioterapia".