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I cittadini si mobilitano: "Vogliamo risposte" E sabato scendono in strada per protesta

Residenti e forze sociali formano l’assemblea permanente ’No Keu’: già superate le 300 adesioni. "Bisogna fare luce sulle responsabilità"

EMPOLI

Non hanno aspettato che si muovessero le istituzioni. Né hanno intenzioni di attendere i tempi della magistratura. Sono preoccupati e arrabbiati e vogliono risposte immediate. I residenti che abitano lungo il lotto 5 della nuova 429, dove sono state occultate ottomila tonnellate di materiali tossici provenienti dalle concerie del distretto del Cuoio, hanno costituito un’assemblea permanente denominata "No Keu" (nome del prodotto degli scarti conciari utilizzato come inerte per la costruzione della strada).

La prima iniziativa l’hanno programmata e fissata per sabato mattina. Alle 10.30 nel parcheggio della Casa del Popolo di Sant’Andrea, lungo la vecchia 429, i cittadini si ritroveranno per il primo momento di mobilitazione. Al gruppo, nato su Facebook e che ha oltre trecento iscritti, hanno aderito varie forze sociali e politiche del territorio (tra cui Arci, Anpi, Circolo Arci di Fontanella, Circolo Arci di Sant’Andrea, Non Una di Meno, Settembre Rosso, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Toscana a Sinistra, Fai Empoli, Forum permanente delle Donne Certaldo), oltre ai cittadini e residenti dell’area attraversata dalla strada regionale coinvolta nell’inchiesta che ha portato alla luce lo smaltimento illecito in Toscana di rifiuti fortemente inquinanti da parte della ‘ndrangheta favorite da dirigenti e amministratori pubblici.

In particolare, in Valdelsa, il Keu sarebbe stato mischiato ad altro materiale e utilizzato per la realizzazione del rilevato del tratto che va dalla rotatoria di Brusciana alla rotatoria di Dogana. In una nota l’assemblea "No Keu" spiega che ciò che ha spinto cittadini e organizzazioni ad agire è "la necessità di avere risposte veloci e precise sulle conseguenze degli illeciti sulla salute delle persone e sull’ambiente. Inoltre – aggiunge - rileviamo il bisogno di aprire una discussione collettiva sui meccanismi che hanno reso possibile tutto questo".

L’inchiesta della procura fiorentina delinea un quadro preoccupante di rapporti tra criminalità organizzata, amministrazioni pubbliche e settori dell’imprenditoria locale. Un vero e proprio sistema, colpevole – secondo gli inquirenti – di aver prodotto un grave danno ambientale e di aver messo a serio rischio la salute dei cittadini. "L’assemblea permanente "No Keu" – proseguono i membri iscritti - nasce proprio con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul tema e di dimostrare la presenza di una comunità vigile, attenta e presente. Questo, infatti, rimane il primo e unico corpo a cui la politica deve rispondere. Chiediamo che venga fatta luce sulle responsabilità sistemiche e politiche, ribadiamo la ferma e decisa condanna di qualsiasi forma di commistione tra pubblico e malavita organizzata, esigiamo un controllo puntuale sullo stato di salute di fiumi, strade e del territorio tutto con la conseguente messa in sicurezza. Infine, sosteniamo l’urgenza di un modello di sviluppo alternativo che metta in discussione il sistema degli appalti al ribasso e del massimo profitto nella gestione delle opere pubbliche, che permetta una gestione pubblica, efficace, sicura e di prossimità dei territori, in modo tale che al centro ci sia il benessere sociale e ambientale di chi i luoghi li vive e li anima e non di chi - a vario titolo - vuole trarne profitto".

Irene Puccioni