REDAZIONE PISA

I furbetti del reddito di cittadinanza

Denunciate otto persone. Hanno incassato in totale. oltre 30mila euro. senza averne diritto

PISA

Oltre 30mila euro percepiti senza averne diritto. E per questo sono stati denunciati otto uomini. La Stazione dei carabinieri di San Piero – con i colleghi della Stazione di Marina e quelli del nucleo Ispettorato del lavoro di Pisa – ha incrociato le informazioni della banca dati dell’ispettorato stesso con le notizie raccolte sul territorio. L’Arma sta eseguendo vari controlli sul reddito di cittadinanza attraverso tutte le Stazioni. Un fenomeno trasversale quello delle autodichiarazioni compilate in modo non corretto. Sei le persone di origine straniera deferite, sono tutte residenti a Pisa: un nigeriano del ’92, un tunisino del ’75, uno del Mali del ’98 e tre senegalesi dell’86, del ’91 e dell’84 perché avevano dichiarato di trovarsi in Italia da almeno 10 anni. Ma, dalle verifiche, è risultato che non era vero. Erano arrivati prima. E questo è uno dei requisiti essenziali per poter accedere al sussidio. Ma anche altri due italiani, del ’73 e del ’67, residenti a Pisa, sono stati denunciati per aver omesso di comunicare la variazione del reddito successivamente alla presentazione dell’istanza. Evidentemente, nel frattempo, hanno svolto qualche lavoro senza però comunicarlo. La cifra indebitamente percepita ammonta a 32.500 euro: chi aveva preso 7mila, chi 5mila, chi 3mila. I controlli dei carabinieri sono in tutta la provincia. Pochi giorni fa un caso è arrivato in Tribunale. Secondo l’accusa, l’uomo, residente in provincia, percepiva il reddito di cittadinanza ma aveva vinto soldi online nei giochi più diffusi sul web. Per questo un giovane disoccupato è finito a processo. E’ stato rinviato a giudizio dalla giudice per le indagini preliminari Nunzia Castellano. Ha incassato o meno il denaro? Perché da un controllo incrociato, come avvengono spesso nel settore, sembra proprio di sì. Eppure, sostiene la difesa (il giovane è tutelato dall’avvocato Romina Sestini, sostituita in aula dal collega Massimo Nitto del foro di Pisa) negli estratti conto non risultano riscossioni di queste somme.

Antonia Casini