"Siamo sottostimati, precari, non ci possiamo costruire un futuro e adesso anche umiliati dalla politica: il nostro lavoro è seriamente a rischio". Parola di Manuel Chericoni, assistente specialistico dell’Istituto Santoni di Pisa che, da ieri, è "formalmente senza garanzie lavorative" per la mancanza di fondi del servizio. Una situazione che ora sembra arrivata a un punto di non ritorno.
Che cosa prova in questo momento?
"Come lavoratore mi sento in sottostimato, sostituibile: il nostro lavoro è ormai in precarietà e insicurezza assoluta e non ho le basi per costruire il mio futuro. Abbiamo contratti che, da un momento all’altro, potrebbero essere sospesi e ci lascerebbero a casa senza stipendio: siamo appesi a un filo che rischia di spezzarsi in ogni istante. È avvilente dato il servizio molto importante che svolgiamo".
Quali sono precisamente gli obblighi di un assistente specialistico?
"Dare agli studenti con disabilità tutte le competenze che riguardano le autonomie, gli aspetti relazionali e di comunicazione con un percorso completo e integro. Grazie a noi acquistano gli strumenti per affrontare la vita post-scuola, e forse più utili delle nozioni didattiche".
Li preparate al mondo.
"Esattamente, oltre a garantire il diritto inalienabile allo studio. Per questo sono stupito della decisione del consiglio comunale e mi sento umiliato da una classe politica che non ci rappresenta".
Lei era presente giovedì a Palazzo Gambacorti?
"Sì, sono salito insieme alla nostra delegazione e sono rimasto amareggiato. La nostra mozione popolare chiedeva aiuto a chi può trovare una soluzione a questa situazione umanamente vergognosa, invece è stata distorta per tornaconto politico. Hanno cercato di infangare una rappresentanza di docenti, assistenti specialistici e soprattutto famiglie e ragazzi".
L’intervento del Comune di Pisa non sarebbe stato risolutivo, però.
"Ma è dovere del Comune rappresentare i propri cittadini anche muovendosi in prima persona. Abbiamo chiesto trasversalmente a ogni organo ed ente di tutti gli schieramenti politici un impegno comune per una risoluzione efficace e urgente della situazione. La risposta della maggioranza pisana è davanti agli occhi di tutti".
La soluzione definitiva sarebbe la vostra internalizzazione?
"È l’obiettivo per la nostra figura. Se venissimo internalizzati si stabilizzerebbe la nostra posizione lavorativa e verrebbe rafforzata l’intoccabilità delle ore di assistenza specialistica e quindi di un diritto fondamentale per ragazzi e famiglie".
Mar. Fer.