Pisa, 20 novembre 2024 - “Come da previsioni, la regione Toscana ha deliberato ufficialmente la data di inizio dei saldi invernali a partire dal prossimo sabato 4 gennaio 2025 e per i due mesi successivi”. Ad annunciarlo è Lorenzo Nuti, presidente provinciale di Federazione Moda Italia Confcommercio, nonché membro di giunta FederModa Italia e presidente Giovani imprenditori FederModa Confcommercio: “Ce lo aspettavamo, perché questa data corrisponde alla volontà di gran parte delle regioni italiane. Anche quest'anno abbiamo lavorato con impegno proprio nel confronto con le regioni per avere una data unica per tutta Italia, e a parte qualche minima eccezione possiamo dire che il risultato è stato raggiunto”.
“La data unica è importante soprattutto per offrire una comunicazione uniforme, chiara e corretta ci consumatori, oltre ad evitare disparità territoriali” prosegue Nuti, che guarda con fiducia all'avvio dei saldi. “In un momento così delicato per il comparto i saldi invernali possono rappresentare una boccata d'ossigeno per le vendite di fine stagione, seppur in un momento straordinariamente difficile come quello attuale, dove inflazione e caro vita riducono drasticamente la propensione ai consumi delle famiglie. Le vendite dei prodotti di moda, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile casa e articoli sportivi, hanno registrato un calo medio del 2,7% nel 2023, mentre l'ultima rilevazione dei mesi di luglio e agosto 2024 ha segnato rispettivamente un calo dell’8,1% e dell’8,5% rispetto agli stessi mesi del 2023, senza contare che il settore ha perso circa 70mila punti vendita in tutta Italia negli ultimi 10 anni e l'andamento delle vendite nei negozi fisici risente inevitabilmente delle difficoltà della filiera”.
In questo contesto il Black Friday all'italiana non convince il presi
de nte Nuti: “Negli Stati Uniti la promozione dura un giorno soltanto, mentre la versione all'italiana ormai non ha più neanche un inizio e una fine determinata. Le promozioni sono iniziate già da due settimane e oltre ad avere ripercussioni negative sull'andamento dei consumatori in alcuni casi mostrano sconti veramente impossibili da applicare per quelle realtà che offrono prodotti Made in Italy e di qualità, specialmente a ridosso dello shopping natalizio”