ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

I settori più a rischio: "Non sarà così facile trovare altri mercati". Invito alla prudenza

E’ intervenuto sulla questione dei possibili dazi sull’export verso gli Usa anche Valter Tamburini, presidente Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest.

Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest

Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest

L’export della provincia di Pisa verso gli Stati Uniti vale circa 300 milioni di euro l’anno, con un peso significativo su settori strategici come moda, motocicli e manifatturiero. Un mercato davvero molto importante per tutto il territorio. Le possibili nuove tariffe doganali annunciate dall’amministrazione Trump potrebbero penalizzare pesantemente le imprese locali, già provate dalla crisi pandemica e dalle conseguenze economiche del conflitto in Ucraina. A fornirci una fotografia dello stato attuale dell’export del commercio pisano è Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, che invita però alla prudenza: "Aspettiamo di vedere cosa accadrà, ma non sarà semplice trovare mercati alternativi".

Tamburini, quali settori dell’export pisano potrebbero essere maggiormente penalizzati dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti?"Da gennaio a settembre 2024, l’export pisano verso gli Stati Uniti ha raggiunto i 227 milioni di euro, attestandosi intorno a circa 300 milioni su base annua. L’impatto dipenderà dalle categorie coinvolte: noi esportiamo di tutto dal food & wine alla moda, fino ai motocicli. L’intero comparto manifatturiero è a rischio, ma non sappiamo quali saranno le scelte di Trump. Basta guardare alle tensioni commerciali con Messico e Canada, dove però poi ha riaperto un negoziato. La preoccupazione è forte: le nostre aziende escono da anni difficili tra pandemia ed embargo con la Russia, che rappresentava un mercato strategico. Ora la minaccia dei dazi con gli Stati Uniti rischia di essere un ulteriore colpo".

Quali strategie le imprese locali potrebbero adottare per mitigare l’impatto di questi dazi e diversificare i mercati di sbocco? Trump punta a rendere più conveniente la produzione negli Stati Uniti."Al momento, non conviene fare previsioni affrettate: spero che prevalga il buon senso e che l’applicazione dei dazi venga evitata. Non è facile trovare mercati alternativi, soprattutto per le piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte del nostro tessuto produttivo. Le grandi aziende hanno più margine di manovra, ma per la stragrande maggioranza delle imprese pisane non c’è né la voglia né la capacità. Certo, la preoccupazione c’è, anche perché Trump ha già adottato misure simili nel suo primo mandato. Tuttavia, non voglio lanciare segnali allarmistici: le imprese stanno già affrontando molte difficoltà, non serve drammatizzare ulteriormente. Mi auguro, inoltre, che si riesca a chiudere la guerra tra Russia e Ucraina: prima di tutto per ragioni umanitarie e per la perdita di vite umane, ma anche per le ricadute economiche che sta generando".

L’incertezza sulle tariffe potrebbe spingere le aziende a posticipare gli investimenti?"Per ora nessuno si fascia la testa. Le cose procedono come devono e vedremo se ci saranno contraccolpi. Tuttavia, è chiaro che le nostre imprese non possono compensare un eventuale calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti solo con altri mercati. Gli Stati Uniti non sono il nostro primo partner commerciale, ma rappresentano comunque il quarto mercato di riferimento dopo Germania, Francia e Spagna. Anche la Germania sta attraversando una fase di rallentamento economico, con un saldo commerciale negativo. Se questa crisi si sommasse agli effetti dei dazi americani, le ripercussioni sarebbero inevitabili".

E l’Unione Europea?"Dovrebbe battere un colpo. Di fatto, l’Unione Europea esiste o non esiste? Sulla carta c’è, ma nei fatti spesso manca una posizione chiara e unitaria su questi temi cruciali".

Enrico Mattia Del Punta