Magliette, shopper, tazze, borracce, chiavette Usb, libri, cataloghi, acquerelli, calendari, matite, penne ed agende per un incasso netto di quasi 70mila euro solo dall’Orto Botanico. Il merchandising di Unipi è sempre più appetibile a pisani, studenti e turisti. A questa cifra, calcolata sull’anno 2024, si devono aggiungere gli introiti derivanti da altri centri museali come il Museo della Grafica che viaggia sui 14mila euro annui e poi le collezioni egittologiche che fino a luglio hanno incassato sui 5mila euro. "Non è compito precipuo della nostra università vendere, fare attività commerciale – dice Sabrina Balestri (nella foto) coordinatrice del Sistema museale di ateneo – ma è pur vero che proporre dei gadget ai visitatori ed agli stessi studenti è veicolo di diffusione delle nostre attività museali ed espositive. Anche in questo modo cioè, si perseguono gli obiettivi della Terza missione sulla disseminazione di quanto si fa ad Unipi". La parte del leone la fa lo splendido Orto Botanico che oltre ad attività di ricerca e divulgazione (mai dimenticarlo), è meta ormai di turisti provenienti dalla vicinissima Piazza dei miracoli. "Possiamo contare ormai su un’affluenza di circa 100mila visitatori all’anno – precisa Balestri – e l’offerta che proponiamo è sempre collegata all’attività di studio, ricerca e tutela del nostro patrimonio. Non solo dunque i classici gadget dalle magliette, alle borse con materiale di riciclo ma anche acquerelli di specie botaniche realizzati durante veri e propri corsi di pittura botanica dal vivo".
Oltre agli acquerelli, ci sono varie pubblicazioni come ad esempio il libro edito da Ets "Un cardellino curioso alla scoperta dell’orto botanico" scritto da Valentina Diara, Valentina Grasso , Lorenzo Peruzzi e Sabrina Balestri. "E poi abbiamo i calendari anch’essi frutto di concorsi fotografici con una selezione di 12 foto", dice Balestri. Chi si reca o si è recato al Museo della Grafica, non potrà far altro che notare una bellissima vetrina con tanti cataloghi esposti tra questi "I colori dell’anima. Giuseppe Viviani" e "Oltre la macchia. Incisioni di Giovanni Fattori". "Cerchiamo sempre di far sì che un’esposizione abbia anche il catalogo. Ma non solo; abbiamo anche dei manufatti di gioielleria che sono in tema con mostre in corso o già realizzate. Ciò che vogliamo, è che il visitatore porti con sé uno spaccato di quanto ha visto, conosciuto, appreso presso di noi con l’auspicio che venga di nuovo a trovarci": continua Balestri. Tutto ciò che è proposto e venduto da Unipi è inerente all’attività primaria, al "core business" di un ateneo.
Carlo Venturini